Anata no Mi o mamoru Karate Gokui Kyohan (1955)

Articolo a cura di Emanuel Giordano

Kotake Ieshiro (家城幸武) è un autore poco noto che ha scritto due libri sul Karate: Anata no mi o mamoru Karate Gokui Kyohan (1955) e Zukai Setsumei Karate no Naraikata (1961). In quest’articolo prenderemo in esame il primo testo, in particolare l’edizione del 1958.
 
Il libro è molto simile per struttura e contenuti ad altri testi pubblicati nello stesso periodo. Una rapida analisi ci fa quindi comprendere quali argomenti fossero ritenuti fondamentali per l’epoca, in un libro di Karate, e/o quali fossero gli interessi dei praticanti.
 
I vari capitoli trattano i seguenti argomenti: 
 
-Introduzione
-Cos’è il Karate
-Storia del Karate
-Scuole di Karate
-Situazione attuale mondo del Karate
-Valore del Karate
-Parte tecnica (tecniche, posizioni, metodi di allenamento, makiwara, attrezzatura, ecc)
-Kata di base 
-Kihon-gata (Ten no kata 天之形表)
-Kata Heian/Pinan shodan
-Kata Heian/Pinan nidan 
-Kata Kibadachi/Naihanchi
-Kata Bassai/Passai
-Kumite
-Punti pressione
-Difesa personale femminile
-Segreto del Karate
 
Per quanto riguarda il capitolo relativo alle scuole di Karate, l’autore spiega velocemente le caratteristiche degli stili Shorin e Shorei, per poi accennare all’esistenza delle tre città dove si svilupparono gli stili Shuri-te, Naha-te e Tomari-te. Se però si tiene conto delle numerose personalizzazioni, dice l’autore, esiste un numero infinito di stili. Tuttavia, subito dopo lui cita i due stili che, secondo lui, si distinguono meglio, cioè il Goju-ryu di Miyagi sensei e lo Shito-ryu di Mabuni sensei. L’autore poi prosegue elencando i seguenti stili: Shotokan di Funakoshi, Nippon kenpo di Tatsuo Yamada, il Shizen-ryu di Konishi Yasuhiro, il Wado-ryu di Otsuka, e il Sorashin-ryu (Kushin-ryu) di Mabuni (si tratta evidentemente di un errore, poiché questa era la scuola di Ueshima Sannosuke).
 
Nel capitolo concernente la situazione attuale del mondo del Karate, vengono citate i seguenti dojo, stili e scuole, comprensivi anche dell’indirizzo e di altri dati:
 
-Nippon kenpo kenkyukai: fondato da Yamada Tatsuo, che fu allievo di Funakoshi e praticante di Judo. 
-Shudokan: fondato da Toyama Kanken, allievo di Itosu e Higaonna.
-Kanbukan: fondato da Mitsuo Seki, allievo di Toyama e Mabuni
-Shotokukan: fondato da Hiroshi sensei, allievo di Oshiro, Hanashiro e Tokuda.
- Natsubukan: fondato da Konishi Yasuhiro, allievo di Motobu e praticante di Koryu Jujutsu. La scuola si chiama Nippon kenpo shizen-ryu 
-Wado-ryu: fondato da Otsuka Hironori, praticante di Jujutsu, e allievo di Funakoshi e Motobu.
-Shotokan: fondato da Funakoshi, allievo di Itosu e Asato, nonché pioniere di successo (del Karate) nel Giappone continentale.
-Yoshukan: fondato da Mabuni, allievo di Itosu e Higaonna . Ha anche studiato ogni scuola di bujutsu di okinawa.
 
 
Nella parte tecnica sono degne di nota le posizioni:
 
-kokutsu-dachi: eseguito come in Karate Nyumon di Funakoshi (1943), cioè come l’ukiashi-dachi/nekoashi-dachi Shorin-ryu (vedi articolo ).
-zenkutsu-dachi: eseguito con il piede anteriore rivolto leggermente all’interno, come in alcune scuole Shorin-ryu.
-kiba-dachi: eseguito come naihanchi-dachi, ma con un’apertura maggiore.
 
Nella parte dedicata ai kata, l’autore cita quattro kata fondamentali con alcuni commenti qui riportati tra parentesi: Pinan (creati da Itosu sensei), Naihanchi (kata che si pratica sin dai tempi antichi), Sanchin e Tensho (kata riformato da Miyagi sensei). Subito dopo troviamo una serie di disegni e didascalie relativi al Ten no kata (scritto 天之形表) di Funakoshi (scritto Tominakoshi 富名腰). Qui l’autore spiega che non si tratta di una kata tradizionale, ma bensì di un kata di base, pensato per i principianti e i bambini. Altri kata che vengono presentati con disegni e didascalie sono i primi due Heian/Pinan, Kibadachi/Naihanchi shodan e Bassai/Passai (sebbene con solo due illustrazioni).  
 
Nella sezione relativa al kata Heian (Pinan) shodan, troviamo scritto nella descrizione che una volta questo era il secondo Pinan, poi Funakoshi invertì i due kata per favorire i principianti. Mentre nella sezione relativa al kata Heian (Pinan) nidan troviamo ribadito lo stesso concetto, ossia che questo kata una volta era il primo Pinan, e che fu un’idea di Funakoshi shihan invertire i due kata, poiché il secondo Pinan era il più semplice. 
 
Per quanto riguarda il kata Naihanchi, l’autore ci dice che era il kata in cui eccelleva Motobu sensei, e che fu riportato che Motobu, il quale era morto a più di 80 anni d’età, praticasse solo un kata (teoria smentita diverse volte, ma all’epoca molto diffusa). 
 
La sezione relativa al kumite non riguarda il combattimento inteso come sparring, ma una serie di esercizi da eseguire con un compagno di allenamento, dove si applicano tecniche basilari o le applicazioni dei vari kata. L’autore specifica che, prima di passare ad allenare il kumite, è necessario conoscere i kata.
 
Nel libro, e nella fattispecie nella parte tecnica, troviamo citati i seguenti kata: 
Pinan (Heian) 1-5
Naihanchi (Kibadachi) 1-3
Kusanku (Kanku) dai e sho
Passai (Bassai) dai e sho
Wanshu (Empi) 
Chinto (Gankaku) 
Jitte 
Seishan (Hangetsu)
Jion 
Rohai (Meikyo) 
Sochin (Hakko) 
Niseishi (Hatsuun) 
Wankuwan (Hito) 
Chinte (Shoin) 
Jiin (Shokyō)
Gojushiho (Hotaku) 
Taikyoku 1-3 
Ten no Kata 
Chi no Kata 
Jin no Kata 
 
Due dettagli degni di nota sono il fatto che:
-tranne pochi accenni qua e là, nel libro si parli molto poco di Okinawa e della situazione okinawense, dando invece molto spazio al mondo del Karate nipponico dell’epoca.
-i numerosi disegni del libro non sono eseguiti con lo stesso stile, e sembrano invece copiati sulla base di alcune fotografie che compaiono in altri libri. Nonostante ciò, da un confronto che ho eseguito su alcune didascalie che accompagnano i disegni “copiati”, il testo è differente “dall’originale”.   
 
PER MAGGIORI INFORMAZIONI POTETE LEGGERE:
"Karate no buyuden - la storia eroica del Karate" (clicca qui)
 
"Karate Shorin-ryu: kata parte 2" (clicca qui)

 
"Karate Shorin-ryu: kata" (clicca qui)
 

"Karate Shorin-ryu: L'eredità delle guardie del re di Okinawa" (clicca qui)

"Storie di Okinawa: spiriti, magia e leggende dell'isola giapponese" (clicca qui)

"La leggenda dei maestri di Karate di Okinawa. Biografie, curiosità e misteri"  (clicca qui)

"Manuale del Karate e del Kobudo di Okinawa" (gratis qui)