L’UNICO OCCIDENTALE CHE AFFRONTÓ MOTOBU

Articolo a cura di Emanuel Giordano

L’unico occidentale che affrontò Motobu o, per lo meno, l’unico il cui incontro sia stato documentato da articoli ed interviste, fu il pugile che venne sconfitto nel 1923 al Butokuden di Kyoto. L’identità di quest’uomo rimase un mistero per molto tempo, e spesso ci si riferiva a lui con i nomi “John”, “George” o, semplicemente, “il pugile”. Qualcuno si sbilanciò un po’ di più, azzardando che si trattasse di un atleta russo, ma una vera è propria identificazione sembrava essere impossibile.

Poi arrivarono le ricerche effettuate da Charles C. Goodin, direttore dell’Hawaii Karate Museum, le quali portarono ad un nome. Nome ottenuto incrociando diversi dati ed informazioni, grazie ai quali Goodin è riuscito ad elaborare la sua teoria, la quale ci dice che il pugile che affrontò Motobu al Butokuden di Kyoto era John Kentel. Questa teoria è supportata, oltre che dalle ricerche effettuate da Goodin, sia dall’intervista a Motobu del 1936 (la cui traduzione completa italiana è disponibile nel libro Karate no buyuden – la storia eroica del Karate), dove il noto maestro ci dice chiaramente che il pugile si chiamava John “qualcosa”, sia da un volantino dell’epoca (pubblicato da Naoki Motobu, vedi sotto), dove appare sponsorizzata la serie di incontri tra il forzuto pugile occidentale e degli esperti di Judo.

拳闘柔道試合:世界的大怪力技 ジョンケンテル君、九州劇場 

 

Incontri di Boxe vs Judo: John Kentel, erculeo strongman di livello modiale, Teatro Kyushu.
 
Questo genere di incontri di arti marziali miste, dove spesso si vedevano atleti occidentali sfidare i combattenti locali, erano molto in voga all’epoca, ed erano dei veri e propri spettacoli, i quali dettero inizio a quello che sarebbe diventato poi il mondo del cruento Valetudo prima, e delle più “smussate” MMA (in occidente) e Shooto boxing (in Giappone) dopo. Ma il desiderio di vedere incontri tra combattenti appartenenti a discipline diverse è molto più antico, basti pensare ai ludi ed ai munera gladiatori dell’antica Roma, o ai loro predecessori svolti dagli etruschi, dove i combattenti avevano tecniche ed equipaggiamenti differenti e ben classificati (es. Retiarius contro Murmillo, cioè pescatore contro murena).
 

J. Kentel
 
Tornando al nostro John Kentel, ho condotto qualche ricerca anche io per capire meglio chi fosse quest’uomo. Iniziamo dal suo nome vero, che era Jan (o Jaan) Kentel, sebbene fosse conosciuto meglio con il nome John. Jan era un atleta dell’Estonia, nato il 9 luglio 1881, ma atleta di cosa di preciso? Era uno strongman di altissimo livello, un pugile e un lottatore. A questo punto qualcuno di voi potrebbe iniziare a pensare che si trattasse di un semplice fenomeno da baraccone data la sua forza, piuttosto che un vero atleta. Invece no, perché Jan fu anche istruttore dell’esercito imperiale giapponese per 10 anni (ricevendo anche in dono una katana, oggi esposta nel museo nazionale estone), nonché lottatore professionista appartenente ad una compagnia russa (forse fu per questo che qualcuno disse che era russo). Iniziò il suo addestramento nel club di atletica "Linda", e tra il XIX e il XX secolo andò a San Pietroburgo, dove si unì alla suddetta compagnia, con la quale viaggiò in Siberia, Cina e Giappone. 
 
Alcune foto di J. Kentel
 
Jan, tra le altre cose, importò l’uso delle kettlebell in Giappone negli anni ‘30, fu istruttore del lottatore giapponese Kitahata Kanetaka, lottò con il judoka 4° dan Ishii Kun (fonte: A. Quast), e partecipò ai tornei di lotta greco-romana (talvolta col soprannome di Lurich II) in: Azerbaigian (novembre 1911, marzo 1912), Iran (1912), Georgia (febbraio 1912), Russia (1906, 1907, 1909, giugno 1910 – 1° classificato, gennaio 1912, agosto 1912, 1914, 1915 - 4° classificato su 21), Turchia (1912), Lettonia (1910) e Polonia. Al termine della sua carriera acquistò una fattoria in Australia, dove morì nel 1938 (a Rockwood).
 
Da questa breve biografia emerge la figura di un lottatore e atleta professionista, molto lontana dall’esser paragonata a quella di un fenomeno da baraccone, il cui unico scopo era quello di far scena grazie al suo fisico ed alla sua forza. Questo quadro più veritiero, oltre a dar la giusta dignità e memoria ad un lottatore, dona anche maggior lustro alla vittoria di Motobu sensei, poiché ottenuta contro un avversario non solo più grosso, alto e giovane di lui, ma anche preparato nel combattimento, ed infatti a Motobu ci vollero due round per metterlo K.O. 
 
Non mi dilungherò ulteriormente sulla faccenda dell’incontro avvenuto a Kyoto, inquanto la trovate in un mio precedente articolo (clicca qui per leggerlo).
 
Fonti: 
https://www.esbl.ee/biograafia/Jaan_Kentel
https://www.prowrestlinghistoricalsociety.com/apps/search?q=kentel
https://www.oldtimestrongman.com/blog/tag/jan-kentel/
 
Per maggiori informazioni potete leggere:
"Karate no buyuden - la storia eroica del Karate" ( clicca qui) 
 
"Karate Shorin-ryu: kata parte 2" (clicca qui)

 
"Karate Shorin-ryu: kata" (clicca qui)
 

"Karate Shorin-ryu: L'eredità delle guardie del re di Okinawa" (clicca qui)

"Storie di Okinawa: spiriti, magia e leggende dell'isola giapponese" (clicca qui)

"La leggenda dei maestri di Karate di Okinawa. Biografie, curiosità e misteri"  (clicca qui)

"Manuale del Karate e del Kobudo di Okinawa" (gratis qui)

 

 

Gusukuma e Kanashiro impararono il kata Chinto. Matsumora e Yamada impararono il kata Chinti. Yamada (Geiki) imparò il kata Jiin e Nakazato imparò il kata Jitte.