RAPPORTI TRA IMPERO CINESE E IL REGNO DELLE RYUKYU (OKINAWA) - PARTE 2, da Ming a Qing

Articolo a cura di Emanuel Giordano

Seguito della PARTE 1 . 

Dopo aver richiesto l'investitura da Pechino nel 1621, 1625, 1626 e 1627, Sho Ho ricevette finalmente l'investitura nel 1633. Questa fu l'ultima missione inviata dalla dinastia Ming. Difatti Pechino, la capitale della dinastia Ming, cadde all'esercito invasore Manciù nel 1644, segnando l'inizio della della dinastia cinese Qing. Tuttavia, i lealisti Ming continuarono a resistere nella Cina meridionale e a Taiwan per diversi decenni. 

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Kin Ogen guidò una missione a Nanchino nel 1644, per comunicare la morte del re Sho Ho all'Imperatore Ming, chiedendo l'investitura per il re Sho Ken. Trovandosi di fronte il neo nominato Imperatore Hongguang, Kin Ogen informò il Regno delle Ryukyu dell'avvenuta successione al trono Ming, il quale inviò una seconda missione, guidata da Mo Daiyo, per congratularsi con Hongguang per la sua nomina. Hongguang morì l'anno successivo, ed il principe di Tang salì quindi al potere, rivendicandosi come l'Imperatore Longwu. Il regno delle Ryukyu inviò quindi una nuova missione, guidata da Mo Taikyu, la quale incontrò il nuovo Imperatore a Fuzhou, sempre con lo scopo di congratularsi col nuovo sovrano. Tuttavia, mentre Mo e il suo seguito erano a Fuzhou , la città del Fujian cadde nelle mani delle forze Qing, guidate dal Principe Manciù Bolo. Il Regno delle Ryukyu inviò quindi due missioni diplomatiche a Pechino, al fine di richiedere formalmente l'investitura all'Imperatore Shunzhi (terzo della dinastia Qing, e primo a regnare da Pechino sulla Cina unita). L'Imperatore però, insieme al Consiglio dei Riti, si rifiutò di concedere l'investitura fino a quando il regnò delle Ryukyu non avesse restituito il sigillo reale, che era stato concesso al regno da parte della dinastia Ming. Restituendo il sigillo, il regno avrebbe così dimostrato di non esser più fedele ai Ming, e che non avrebbe più avuto a che fare con i lealisti e i pretendenti al trono di quella dinastia.


Modello di una nave tributo okinawense (shinkosen) presso il Museo Prefetturale di Okinawa

Per un certo periodo, il re Sho Ken mantenne la fedeltà e le relazioni con il Ming, in parte a causa di questioni economiche, come ad esempio la volontà espressa dai Ming di riprendere il commercio della seta grezza. L'inviato e interprete cinese Xie Bizhen viaggiò numerose volte a fianco degli inviati okinawensi in Cina, tentando di convincere il regno a recidere i legami con i lealisti Ming, e ad entrare in rapporti con la dinastia Qing. Sho Ken fu sostituito da suo fratello minore Sho Shitsu, dopo la sua morte avvenuta nel 1647, il quale fu infine convinto ad inviare una delegazione a Pechino. Nel 1651 venne quindi inviata una missione guidata dagli inviati Ma Zongyi e Cai Zuolong, i quali furono mandati a congratularsi con l'imperatore Shunzhi per la sua ascesa al potere, a consegnare il sigillo ed il Rescritto Imperiale ricevuti dai Ming, e per richiedere un nuovo sigillo e un nuovo Rescritto da parte dei Qing. Partecipò alla missione anche il principe Sho Tei, erede al trono delle Ryukyu. Il nuovo sigillo ed il nuovo Rescritto furono infine inviati al regno il 15/06/1654, tramite il viaggio di ritorno della prima missione tributaria, inviata dal regno delle Ryukyu all'Imperatore della dinastia Qing nel 1653, ma non giunsero ad Okinawa.

Secondo alcune fonti, invece, Sho Shitsu non richiese l'investitura dall'Imperatore Qing, né che un'ambasciata Qing venisse nel suo regno. La suddetta missione sembrerebbe stata comunque inviata dai Qing, con l'incarico di recarsi nel regno delle Ryukyu, al fine di chiarire la posizione del regno nei confronti dell'autorità Qing. L'ambasciata, guidata da Zhang Xueli e Wang Gai, viaggiò da Fuzhou insieme a Xie Bizhen, Ma Zongyi e Cai Zuolong, ma non fu in grado di raggiungere le Ryukyu, poiché fu bloccata dalle forze navali di Zheng Chenggong, il quale era a capo delle forze dei lealisti Ming presenti a Taiwan.

L'imperatore Shunzhi morì nel 1661, e gli successe l'imperatore Kangxi, che ordinò nuovamente a Zhang e Wang di recarsi ad Okinawa per eseguire l'investitura ufficiale di Sho Shitsu, e per consegnargli un nuovo Rescritto imperiale, da parte dei Qing. I due inviati arrivarono a Naha nel 1663 insieme a Cai Zuolong e Xie Bizhen (Ma Zongyi era morto nel 1659), sorprendendo i funzionari del regno, che non aveva richiesto nessun'investitura, e che non era stato informato dell'arrivo degli inviati cinesi. Inoltre, il castello di Shuri era stato distrutto da un incendio nel 1660, e quindi il regno era particolarmente impreparato a ricevere formalmente questa delegazione cinese. Tuttavia, l'investitura ebbe comunque luogo, e fu così ristabilita la tradizione delle missioni d'investitura dei re delle Ryukyu da parte della corte dell'Impero cinese. Secondo gli studi condotti del Direttore del museo della Prefettura di Okinawa, Dana Masayuki, fu in questa particolare occasione che la corte delle Ryukyu adottò la musica in uso presso la dinastia Qing. Da quel momento, e fino al diciannovesimo secolo, i Qing mandarono sempre inviati di rango superiore a quello dei delegati inviati dalla precedente dinastia (approfondiremo l'argomento in futuro). Si potrebbe interpretare questo gesto, e su questo concordano alcuni studiosi, come una maggior considerazione del Regno delle Ryukyu da parte dei Qing, rispetto a quanto non facesse la dinastia Ming.

CONTINUA...

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