ANANKU: SOUVENIR DI TAIWAN, KATA DI FAMIGLIA O KATA PER BAMBINI?

Articolo a cura di Manuel Vignola

Ricostruire la storia dei kata di Okinawa, ricondurli a una versione originaria e nella maggior parte dei casi capire la loro origine è un compito praticamente impossibile salvo rare eccezioni; ogni praticante imparava i kata con il loro bagaglio di principi e la loro “enciclopedia” di applicazioni, però in seguito lo personalizzava in base alla sua esperienza e ai suoi scopi, cosicché ci troviamo più versioni, anche differenti, di un singolo kata.

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Questo articolo tratterà del kata Ananku (“luce dal Sud”o “pace dal Sud”), una forma che, rispetto a molte altre, si può considerare recente, sebbene nonostante ciò non si abbiamo chiare informazioni a riguardo. Risulta chiara una cosa al di là di ogni possibile dubbio, la sua associazione con il Maestro Chotoku Kyan (1870-1945). Figlio di un importante funzionario di corte del Re delle Ryukyu, studiò con alcuni dei più importanti Maestri del suo tempo (la figura di Kyan sarà approfondita in altro articolo), sopratutto della corrente del Tomari-te, diventandone uno degli “eredi”; il Tomari-te infatti non si standardizzò mai in uno stile definito, ciononostante fu studiato da molti Maestri che ne incorporarono diversi kata e principi nel loro karate, e Kyan è considerato uno dei Maestri che ne subirono maggiormente l’influsso.

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Ci sono differenti teorie sull’origine di questa forma, ma una cosa sembra chiara, qualsiasi tesi si sostenga, ossia che il kata veniva usato per insegnare le basi agli studenti (non si è certi se sia stato creato per questo scopo o sia stato semplificato apposta):

-sarebbe considerato il “kata di famiglia” di Chotoku Kyan; suo padre Chofu era infatti uno studente di alto livello di Sokon Matsumura nonché grande amico, e potrebbe aver trasmesso questa forma o averla creata come patrimonio famigliare (o addirittura ricevuta da Kyan Oyataka, nonno di Chotoku)

-Kyan viaggiò a Taiwan e intorno agli anni ’30 lo avrebbe portato come “souvenir” dall’isola dove lo avrebbe imparato da un maestro locale (secondo alcuni un esperto di Chun fa della gru bianca) oppure secondo altri un Maestro taiwanese lo insegnò a Kyan a Okinawa; alcuni si spingono a dare anche un nome a questo Maestro, Anan appunto (il cui rimando sarebbe anche nel nome del kata)

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-dato che il kata nella sua forma risulta più okinawense che cinese per tecnica e impostazione, Kyan lo avrebbe imparato a Taiwan ma da un Maestro di origini okinawensi, perciò il kata sarebbe originario di Okinawa, presumibilmente dell’area Tomari

-Kyan avrebbe formato il kata sulla base delle nozioni apprese sempre a Taiwan da Maestri locali

-Kyan avrebbe imparato questa forma da uno dei suoi Maestri, Maeda, che visitò più volte Taiwan tra fine 1800 e inizio 1900 studiando con Maestri locali, e avrebbe trasmesso questa forma creata da lui a Kyan che poi lo avrebbe denominato così non si sa su che basi

- nel libro “Shorin ryu Seibukan-Kyan’s Karate” di Zenpo Shimabukuro, figlio di uno degli allievi più anziani di Kyan, Zenryo (che si ritiene abbia trasmesso il karate imparato senza contaminazioni da parte di altri Maestri), costui sgombra il campo dalle tante teorie esistenti sull’origine del kata attribuendone la creazione a Kyan stesso allo scopo di insegnare agli studenti dell’istituto agrario di Kadena intorno al 1931, condensando in esso in forma semplificata i principi di kata più avanzati (soprattutto passai, wanshu e seisan), e trasmesso pure ai suoi allievi personali dal 1931 in poi

L’Ananku verrà insegnato dai principali allievi di Kyan (Zenryo Shimabukuro, Joen Nakazato, Tatsuo Shimabukuro ecc); c’è da rilevare che anche un altro studente di Kyan, Shoshin Nagamine, ha inserito nel sistema Matsubayashi-ryu un kata denominato ananku, differente però dalle versioni insegnate dagli altri Maestri che studiarono con Kyan, e nel suo libro (“L’essenza del Karate Do di Okinawa”) lui stesso afferma che il creatore di questo kata è sconosciuto (taluni hanno ipotizzato possa essere una creazione di Nagamine stesso o una rielaborazione; un’altra ipotesi è che abbia dato il nome a un altro kata imparato da un altro Maestro dell’area Tomari). Il kata lo ritroviamo anche nel Matsumura Seito di Fusei Kise sebbene non faccia parte del sistema insegnato da Hohan Soken: Kise studiò anche con Zenryo Shimabukuro e introdusse nel suo sistema il kata preservando la forma ma adattandola ai principi del Matsumura Seito. Anche alcune correnti di Shito-ryu praticano il kata, anche se non si sa con certezza come sia entrato nel sistema; certo Kenwa Mabuni era un assiduo collezionista di kata e conosceva Kyan, tuttavia non tutti i gruppi di Shito-ryu lo trasmettono, lo troviamo ad esempio nello Shukokai di Chojiro Tani (e i suoi vari filoni), uno dei suoi allievi più avanzati, che tuttavia  a quanto pare apportò delle modifiche poiché presenta delle tecniche in più (alcune scuole derivate da Tani lo chiamano Hanenko). 

Per maggiori informazioni potete leggere:

"Karate Shorin-ryu: kata parte 2" (clicca qui)

 
"Karate Shorin-ryu: kata" (clicca qui)

"Karate Shorin-ryu: L'eredità delle guardie del re di Okinawa" (clicca qui)

"La leggenda dei maestri di Karate di Okinawa. Biografie, curiosità e misteri"  (clicca qui)

"Manuale del Karate e del Kobudo di Okinawa" (gratis qui)