Chosin Chibana: l’ultimo guerriero di Shuri

Il nome di Chosin Chibana è riconosciuto nell’ambito del To De di Okinawa come uno dei più illustri  Maestri   della   tradizione   di   combattimento   autoctona   dell’isola,   e   i   suoi   insegnamenti condizionarono pesantemente molti altri illustri Maestri che più tardi avrebbero messo a punto il loro stile. Riconosciuto come uno dei più esperti allievi del grande Maestro Anko Itosu, famoso praticante e riformatore del To De (anche se non il più anziano), si ritiene sia colui che più di ogni altro trasmise l’insegnamento nel modo più fedele possibile, tanto da divenire poco prima della morte del grande Maestro nel 1915 capo-istruttore del suo dojo privato.  

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Chosin Chibana è nato il 5 giugno 1885 da Chohaku Chibana e sua moglie Nabi nel distretto di Torihori (Shuri, Okinawa), secondo figlio in una famiglia di antica nobiltà derivante da Choharu, Principe di Kochinta (quinto figlio del Re delle Ryukyu  Shotei), perciò imparentato alla lontana anche con la famiglia di Choki Motobu e con quella di Chotoku Kyan. La famiglia decade con l’inizio dell’Era Meiji in cui viene abolito il Regno delle Ryukyu per essere incorporato nell’Impero Giapponese (1879) e  per  andare   avanti   deve  lavorare   nell’industria  del   saké.  Chibana  dopo  aver frequentato   la  Okinawa   Prefectual  Grammer  School,   nel   1898  è   stato   ammesso   alla  Okinawa Kenritsu Dai-ichi Chugakko, dove tuttavia non completerà la sua istruzione (sarà il suo Maestro a insegnargli ulteriori nozioni scolastiche) poiché nel giro di un anno deciderà di lasciare la scuola per seguire gli insegnamenti del Maestro di To De Anko Itosu all’età di 15 anni. Non si sa di preciso quando maturò questa passione di Chibana per il To De (il suo allievo Pat Nakata riferisce che il suo Maestro gli disse di aver iniziato a 13 anni ma non sotto quale istruttore prima di passare a Itosu), ma c’è da considerare che sia suo zio sia il marito di sua sorella, Shinzaku Tawada (che in seguito avrebbe  mandato   il  suo   stesso   figlio a  studiare   con  Chibana),  erano   entrambi allievi  di Sokon Matsumura e Tawada era anche molto amico di Itosu, tanto che anche lui continuerà a istruire il giovane in contemporanea (Chibana era molto apprezzato per la sua abilità con i sai, la specialità di Tawada; inoltre costui gli trasmise una forma di passai che in seguito avrebbe mostrato a Itosu e da lui avrebbe ricevuto il consiglio di tramandarla ai posteri, l’attuale  Matsumura Passai  o  Tawada Passai della scuola Shidokan) con il suo amico benché Itosu sia comunque il Maestro principale di Chibana;   in passato   era   normale   studiare   e   scambiare   le   conoscenze   con   altri   Maestri   e praticanti, nessuno di costoro viveva dell’insegnamento essendo l’arte mantenuta segreta e nel più stretto riserbo, tanto che neppure i genitori di Chibana per i primi anni erano a conoscenza che il loro figlio praticasse le arti marziali e lo vennero a sapere solo quando Itosu introdusse lo studio del karate  nelle   scuole  della  Prefettura  di  Okinawa,   a  inizio   1900 (Chibana   racconta  che   quando il Maestro   riceveva   una   visita   lui   si   nascondeva   nel   giardino).   Si   tramanda   che   Chibana   venne rifiutato più volte (tre per la precisione) da Itosu prima di essere accettato come allievo, come era costume all’epoca, per testarne la volontà e farsi un’idea del soggetto che veniva a richiedere i suoi insegnamenti; capitava spesso che gli esperti di arti marziali venissero sfidati in combattimento e Itosu,   che   oltre   essere   un   eccellente   Maestro   dal   punto   di   vista   tecnico   prestava   una   grande attenzione anche al lato filosofico e morale, non desiderava studenti attaccabrighe. Dopo aver assicurato   al   Maestro   che   voleva   imparare   l’arte   per   irrobustire   il   fisico e non per diventare   violento   o   altro, Chibana   venne   così   ammesso   al   dojo   privato   di   Itosu   e   si   applicò diligentemente insieme ai pochi studenti ammessi come lui ( gli allievi di Itosu resteranno famosi nella storia dell’arte, nomi come Chomo Hanashiro, Anbun Tokuda, Kentsu Yabu, Kenwa Mabuni e in seguito Gichin Funakoshi rappresentano i nomi-simbolo del karate). L’allenamento   era   molto   duro,   ci   si   allenava   non   per   sport   ma   per   sopravvivere   in   un combattimento, condizionando gli arti affinché diventassero duri come il ferro, studiando i principie le tecniche tramite la ripetizione dei kata e lo studio delle loro applicazioni, uno studio maniacale dei dettagli dell’uso del corpo e delle tecniche (iniziò con il naihanchi per 6 mesi); dopo la diffusione alle masse del karate si tramanda che Chibana era uno dei praticanti che riceveva più sfide e la sua dedizione al condizionamento fisico   era   ritenuta   sorprendente,   soprattutto   nella   presa (riusciva   a   spezzare   il   bambù)   e   il   suo tsumasaki geri (calcio sovrapponendo pollice e indice; la tradizione racconta che dopo aver colpito un cinghiale con questa tecnica questo rimase temporaneamente incapace di muoversi); molte storie circolano   sul   livello  di  condizionamento  del  Maestro  ad  es.   una   volta  in  età  avanzata  durante un’esibizione un militare americano su richiesta lo attaccò e solo con una parata ne uscì col braccio fortemente lesionato. Nel 1915 Itosu morì e dopo diversi anni di allenamento, nel 1918 aprì il suo primo dojo nel distretto di Torihori, seguito a breve da un secondo dojo nel villaggio di Kumoji (Naha); il 1918 fu anche l’anno in cui costituì con altri famosi Maestri (Funakoshi, Hanashiro, Yabu, Oshiro, Tokuda, Choyu Motobu, Mabuni e Miyagi ecc) un gruppo di studio sul karate di Okinawa che riuniva i più eminenti Maestri   dell’isola  allo   scopo   di   scambiarsi  conoscenze,   usando  come  dojo   la   casa   di   Mabuni, gruppo di studio che nel 1926 si organizzò nel Ryukyu Tode Kenkyukai sotto la guida di Miyagi e Choyu Motobu, gruppo di studio che andò avanti fino al 1929. In questi anni fu anche il primo Maestro   a   dare   un   nome   ufficiale   alla   sua   scuola,   che   chiamò  Shorin-ryu (pronunciato anche Kobayashi-ryu) per   riallacciarsi   al   monastero   cinese   Shaolin (di   cui  shorin  è   la   traduzione   in giapponese), famoso centro di arti marziali cinese. Nel 1933 Chibana e Miyagi furono i primi a registrare i propri rispettivi stili al  Dai Nippon Butokukai, l’associazione del governo giapponese che  si occupava  delle  arti  marziali. Il 25  ottobre  1936  fu  uno dei  partecipanti  alla  riunione di Maestri tenutasi a Naha che sancì ufficialmente tra le altre cose il passaggio dal nome To De in Karate oltre a prendere tutta una serie di decisioni per lo sviluppo futuro che verranno approfondite in un successivo articolo.


Chibana mise a punto il curriculum dei kata che avrebbe insegnato già con il supporto di Itosu, convinto che i kata fossero troppi, e decise di concentrarsi su un nucleo composto dai classici kata dello shorin(i pinan, i naihanchi, kusanku dai e sho, chinto, Itosu no Passai e Matsumura Passai che aveva recuperato da Tawada e aveva ricevuto da Itosu la richiesta di conservarlo) con l’aggiunta dei 3 kihon kata messi a punto da Chibana stesso come propedeutici, che di norma venivano eseguiti in gruppo all’inizio dell’allenamento; il kata gojushiho non era considerato come kata classico e di solito i suoi allievi o lo imparavano da altri insegnanti oppure gli veniva insegnato quando erano molto avanzati l’interpretazione di Itosu. Sappiamo anche che Chibana differenziava la spiegazione delle applicazioni dei kata in base al livello dei praticanti, rispettivamente base (applicazioni più basilari), medio (tecniche di leve) e alto (tecniche di rottura degli arti e attacchi ai punti vitali).

Con lo scoppio della II Guerra Mondiale Chibana perse molti familiari (tra cui il figlio), amici e studenti nonché la sua attività di produttore di saké; lui stesso venne con l’occupazione americana trasferito in un campo nella penisola di Chinen a tagliare canna da zucchero all’età di 61 anni. Nel1946  dimostrò  per la  prima volta  dopo  la  guerra  il  karate  in  un’esibizione  pubblica  e  tornò  a Torihori   dove   aprì   due   nuovi   dojo   a   distanza   di   poco   tempo,   il  Daidokan  e   il  Chibana  dojo insegnando   anche   in   altri   luoghi   e   stabilendo   nel   1948   la  Okinawa   Shorin-Ryu   Karatedo Association  divenendone presidente; dal febbraio 1954 al dicembre 1956 fu capo istruttore della polizia di Shuri e poi primo presidente della neo Okinawan Karate Federetion, un’associazione nata per riunire gli stili e i Maestri nel dopoguerra e organizzare l’insegnamento nel futuro. Nel 1957 ottenne dal  Butokukai  appena riaperto  dopo la guerra il  grado di  Hanshi (Maestro) come primo okinawense;   seguono   i   riconoscimenti   per   la   sua   carriera,   dal  Physical   Culture  Distinguished Services   Award  dell’Okinawa   Times  nel   1960   fino   al   prestigioso   Ordine   del   Sacro   Tesoro dell’Imperatore di quarta classe nel 1967. Nei suoi ultimi anni promosse al grado di 9°Dan i suoi allievi più avanzati, Yuchoku Higa, Nakama Chozo, Kinjo Kensei, Katsuya Miyahira e ShugoroNakazato. Purtroppo già dal 1964 gli fu diagnosticato un tumore in fase terminale alla gola ma continuò ad allenarsi, insegnare (si fece anche riprendere in diversi video da alcuni allievi mentre eseguiva vari kata) e in quell’anno fece erigere un memoriale al suo Maestro Itosu. 
 
Nel 1964 una nota interessante ci presenta un giovane ed energico Hirokazu Kanazawa, oggi noto in tutto il mondo come uno dei più noti Maestri di karate Shotokan, rimanere sbalordito di fronte a un ormai anziano Chibana, durante un viaggio ad Okinawa; ciò che più lo ha stupito risulta essere il suo livello di condizionamento, ha potuto vedere dal vivo come colpiva un fascio di canne di bambù, e la facilità con cui, alla domanda di un altro membro del gruppo di carattere tecnico, gli rispose di attaccarlo in qualunque modo e senza neppure alzarsi lo lanciò per terra non appena provò ad afferrargli il  polso.
 
 Nel 1966 venne ricoverato al Tokyo’s Cancer Research Center per un trattamento alle radiazioni e al suo ritorno a Okinawa   nominò   come   suo   successore   il   nipote   Nakazato   Akira.   Sul   finire   del   1968   le   sue condizioni  si  aggravarono  e  venne  ricoverato  all’Ohama  Hospital, dove  spirò  alle 6.40 del  26 febbraio 1969, all’età di 83 anni. Sebbene Chibana avesse espresso la volontà di lasciare la scuola nelle   mani   del   nipote,   costui  non   aveva   la   necessaria   esperienza,   perciò   un   comitato   dei   suoi studenti   più   anziani   elesse   Miyahira   come   presidente   dell’Okinawa   Shorin-Ryu   Karatedo Association  e  in marzo Akira gli  cedette  ufficialmente  il sigillo  riconoscendolo come  legittimo successore degli insegnamenti di Chibana. 
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Per maggiori informazioni potete leggere:

"Karate Shorin-ryu: kata parte 2" (clicca qui)

 
"Karate Shorin-ryu: kata" (clicca qui)

"Karate Shorin-ryu: L'eredità delle guardie del re di Okinawa" (clicca qui)

"La leggenda dei maestri di Karate di Okinawa. Biografie, curiosità e misteri"  (clicca qui)

"Manuale del Karate e del Kobudo di Okinawa" (gratis qui)

Articolo a cura di Manuel Vignola