GICHIN FUNAKOSHI Parte 2: L'INTRODUZIONE DEL KARATE NELLA CAPITALE IMPERIALE

Articolo a cura di Manuel Vignola

Nel 1921 il Ministero dell'Educazione stava organizzando per l'anno successivo la 1° Esibizione Atletica delle Arti Marziali presso la Scuola Normale Superiore Femminile a Ochanomitzu, quartiere di Tokyo, e si era rivolto al Dipartimento dell'Educazione affinchè venisse individuato un soggetto idoneo che potesse presentare l'arte del Karate. Alcune voci sostengono che inizialmente si pensò a Choki Motobu, tuttavia ci si rivolse infine a Funakoshi in quanto parlava giapponese (era un insegnante scolastico), al contrario di Motobu (fedele alla lingua okinawense), oltre ad essere un insegnante progressista in linea con le idee del Rinnovamento Meiji. Un'altra versione riportata da Graham Noble suggerisce invece che fu Norikazu Kanna, capitano della nave che trasportava il Principe Imperiale nella visita ad Okinawa, lui stesso okinawense, a supportare Funakoshi dopo l'esibizione, affinchè valutasse di impegnarsi a diffondere l'arte nel Giappone “continentale”, e Funakoshi stesso si mise in contatto con un suo collega, Saburo Kinjo, direttore della scuola di Ochanomitzu, affinchè il Karate fosse inserito nel programma delle esibizioni previste. L'esibizione fu organizzata con l'aiuto di fotografie disposte su rotoli e fu un successo. Funakoshi aveva programmato di fermarsi solo poco tempo a Tokyo, tuttavia la situazione si evolse in modo differente. Dopo l'esibizione tenutasi nel maggio 1922, Jigoro Kano, fondatore del Kodokan Judo, chiese a Funakoshi di dimostrare il Karate presso la sua residenza e, successivamente, chiese che venisse ripetuta nella sede del Kodokan di fronte ai suoi allievi anziani. Conviene spiegare brevemente questo interesse di Kano.
 
Il fondatore del Judo era un educatore, come Funakoshi, con mansioni a livello ministeriale, apprezzava le qualità delle arti marziali e credeva potessero migliorare le qaulità del popolo giapponese. Con la Restaurazione Meiji molte arti marziali non avevano più trovato posto nella nuova società giapponese (a meno che non si fossero evolute), e con questa idea, partendo dagli insegnamenti di varie scuole di Jujutsu, aveva elaborato il Judo. Tuttavia, dopo poco tempo, questa nuova arte cominciò ad esser incentrata principalmente sulla competizione, perdendo alcuni concetti essenziali. Per ovviare a queste problematiche, ed sentendo che il Judo non era completo, auspicava che venisse incluso lo studio delle armi, in particolare il Bojutsu e il Kendo, nonché l'interscambio con altre arti marziali per creare un'arte completa. A tal scopo, Kano era interessato al Karate (nel 1927 avrebbe istituzionalizzato un gruppo di studio, il Kobudo Kenkyukai, facendo addestrare i suoi allievi più anziani con Maestri di Kendo e Aikido in primis), che aveva già visto nel 1908 come preside della Tokyo Higher Normal School. Aveva visto sei allievi della scuola di Shuri presentarlo al 10° Raduno Giovanile delle Arti Marziali, e nel 1910 aveva organizzato uno scambio tecnico al Kodokan, proprio con la scuola media di Shuri, e già allora si era rivolto a Funakoshi. Tuttavia quest’ultimo aveva declinato, non ritenendosi ancora all'altezza. 
 
Questa volta, invece, Funakoshi accetò, e chiese ausilio ad un giovane studente universitario che si trovava a Tokyo per studiare. Già allievo di Itosu e, principalmente, di Kentsu Yabu, nonchè cintura nera di Judo, questo studente si chiamava Shinkin Gima (1896-1989). Gima eseguì Naihanchi, Funakoshi invece eseguì il suo kata preferito, il Kusanku. Successivamente dimostrarono alcune tecniche e applicazioni. Funakoshi aveva preparato una divisa simile allo Judogi, sia per sè che per il suo compagno, tuttavia fu con reticenza che indossò una cintura nera procuratagli sul momento, non avendo alcun grado ufficiale (il Karate/Tode non aveva ancora adottato nessun sistema di graduazione). Successivamente pare che Kano propose a Funakoshi di insegnare al Kodokan, tuttavia costui declinò l’offerta, ritenendo che il Karate dovesse evolversi in modo indipendente. Kano continuò a supportarlo, tant’è che la prima registrazione del Karate presso il Butokukai, il massimo istituto che regolava le arti marziali nipponiche, avvenne all’interno del settore Judo. Lo stesso Funakoshi ricevette il grado onorifico di 5° dan di Judo. Infine, Funakoshi si ispirò appunto al Judo per la realizzazione di un'uniforme, di un sistema di gradi, e nell'organizzare i programmi, al fine di adattare la sua arte ai canoni del Butokukai. 
 
 
Dopo la presentazione a Kano, un altro ritardo nella sua partenza avvenne grazie ad un artista, Hoan Kosugi, rimasto impressionato dal Karate dopo un viaggio a Okinawa e desideroso di imparare insieme al suo gruppo di artisti, il Club del Pioppo Tabata. Grazie a questo interesse Funakoshi maturò la decisione di rimanere ad insegnare a Tokyo, e si decise a scrivere il suo primo libro tecnico sul Karate, Ryukyu Kenpo Tode, edito dalla casa editrice Bukyosha, recensito da alti ufficiali delle Forze Armate e personalità di spicco okinawensi, ed illustrato appunto da Kosugi, il quale dipinse anche il simbolo che sarebbe diventato famoso nel mondo, la famosa “Tigre dello Shotokan”: un animale che esprimeva eleganza e pericolosità, ma richiamavache richiamava anche il Monte Torao, a Okinawa, noto per la sua vegetazione di pini (da cui il nome di penna dle Maestro, Shoto) simile appunto al manto della tigre, monte dove Funakoshi amava passeggiare da giovane scrivendo poesie. Inoltre tigre in giapponese si dice Tora, e Tora no machi identifica il libro ufficiale di un'arte. Poichè questo sarebbe stato il primo libro sul Karate (escludendo il libro Karate kumite, scritto da Hanashiro sensei nel 1905), era in un certo senso il tora no machi dell'arte, e giocando su questo termine il simbolo scelto risultava particolarmente adatto sotto tutti i punti di vista. Di questo primo libro, composto prevalentamente di testo, disegni e poche foto, ne parleremo in altro articolo, poichè risulta particolarmente importante per analizzare i cambiamenti succedutisi nel tempo nel Karate di Funakoshi. 
 
Presa la decisione di insegnare Karate, gli inizi del percorso di Funakoshi furono duri. Era molto povero (gli okinawensi sono sempre stati sottopagati rispetto ai colloghi della capitale, dove il costo della vita è più elevato), e nell'ostello per studenti okinawensi, il Meiseijuku nel quartiere Koishikawa dove aveva trovato alloggio, eseguiva i lavori più umili, ricorrendo anche al banco dei pegni per potersi sfamare, ed insegnando a pochissimi allievi, tra cui i primi che ricevettero i gradi il 10 aprile 1924: Shinkin Gima e suo cugino Antei Tokuda, Akiba, Shin'yo Kasuya, Shimizu, Hirose e Hironori Otsuka, già Maestro di Jujutsu e futuro fondatore dello stile Wado-ryu. A poco a poco il Karate iniziò ad attirare l'attenzione della gente, e gli allievi aumentarono di numero (beneficerà in futuro anche della pubblicità indiretta garantitagli dal combattimento vittorioso di Choki Motobu contro un pugile straniero a Kyoto, che ebbe eco sui giornali nel 1925, quando la rivista Kingu  pubblichò la storia, e l'illustratore ritrasse nei disegni Funakoshi prendendo spunto dal suo libro, attirando giustamente le ire di Motobu, vero artefice dell’impresa). 
 
 
Nel settembre 1923 Tokyo fu stremata dal grande terremoto del Kanto, e Funakoshi con i suoi allievi aiutò la popolazione come poteva, ma dovette sospendere le lezioni dato che l'ostello non venne rimesso in sesto, lavorando al ciclostile della banca Daichii Saigo. In questa occasione andarono perdute le matrici originali del suo libro, e Funakoshi ripubblicò nel 1925 una nuova versione del libro, aggiornata, sostituendo con delle foto i disegni. In questo libro, intitolato Rentan Goshin Todejutsu, si notano già alcune modifiche tecniche rispetto al Karate presentato nel libro del 1922.
 
Anche gli istituti universitari iniziarono ad aprire corsi, dapprima l'Università di Keio su impulso del prof. Kasuya e con il supporto di uno dei primi studenti, Isao Obata, nel settembre 1924, seguita poi dalla Takushoku, dalla Waseda, dalla Hosei, ecc, nonchè dagli istituti del Commercio e dell'Agricoltura, dalle Accademie Militari, le scuole superiori, ecc, attirando anche l'attenzione di vari colletti bianchi, di lottatori, politici (come Kichinosuke Saigo), esponenti di altre arti come Yasuiro Konishi, che ebbe buon merito nel far riconoscere l'arte al Butokukai, dove ricopriva alti incarichi come Maestro di Kendo, oltre ad aver permesso la creazione del primo dojo presso l'Università di Keio.
 
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