LA FAMIGLIA MOTOBU E IL KATA PASSAI

Articolo a cura di Manuel Vignola

Da diverso tempo, sia in vari articoli pubblicati su internet ma anche in libri, si legge che il kata Passai Gwa (scritto talvolta Guwa) insegnato da Zenpo Shimabukuro (1943) della scuola Seibukan sarebbe il kata Passai imparato da Choki Motobu (1870-1944) durante i suoi studi con Kosaku Matsumora (1829-1898) di Tomari; questa forma, "estremamente rara", sarebbe stata trasmessa da Motobu solo a due suoi allievi, Chozo Nakama (1899-1982), che lo avrebbe a sua volta insegnato a Zenpo, alla cui famiglia era molto legato, e  Katsuya Miyahira (1918-2010) della scuola Shidokan, che lo ha tramandato con il nome di Koryu Passai. 
 
Tuttavia, per quanto suggestiva questa attribuzione possa essere, ciò non corrisponde al vero, come dichiarato direttamente da Zenpo Shimabukuro. Passai Gwa è semplicemente la traduzione in dialetto okinawense del kata Passai Sho (Sho=Gwa), la cui creazione è tradizionalmente attribuita ad Anko Itosu (1831-1915), ed equivale al kata Bassai Sho delle scuole giapponesi come lo Shito-ryu, lo Shudokan e lo Shotokan, ma anche delle scuole okinawensi non derivanti da Chosin Chibana, come quella di Shinpan Gusukuma (1890-1954) e Chomo Hanashiro (1869-1945). Zenpo Shimabukuro ha dichiarato infatti più volte, in varie interviste reperibili anche su internet, che il Passai Gwa gli venne insegnato da Chozo Nakama, il quale lo apprese a sua volta dal suo Maestro Chosin Chibana (1885-1969), di cui era allievo anziano insieme a Katsuya Miyahira. La rarità di questa forma ad Okinawa deriva principalmente dal fatto che la gran maggioranza del Karate Shorin-ryu di Okinawa è stata influenzata da Chibana (le scuole di Gusukuma, Hanashiro, ecc sono estremamente piccole, composte da pochissimi allievi che non sono interessati alla notorietà, inoltre la maggior parte degli studenti anziani di Nakama come Ankichi Nakamura hanno eliminato a loro volta questa forma poiché extra curriculum), e lui tralasciò questa forma nel suo insegnamento, tant’è che non faceva parte del curriculum ufficiale della sua scuola, prediligendo dietro suggerimento di Itosu stesso tramandare il Passai imparato da suo cognato Shinkazu Tawada (1851-1907), allievo di Sokon Matsumura. Un allievo di Chibana, Pat Nakata, in una sua intervista affermava che il suo Maestro mise a punto il proprio curriculum di insegnamento direttamente con l’aiuto di Itosu stesso, ritenendo che vi fossero troppi kata da imparare: Itosu consigliò di concentrarsi sui kata classici dello Shuri Te, preservando il Matsumura Passai imparato da Tawada come Passai Dai e insegnando l’Itosu no Passai Dai, messo a punto da Itosu, come Passai Sho. Di conseguenza Chibana eliminò dal suo insegnamento l’originario Passai Sho di Itosu, che da quel momento venne conosciuto talvolta come Koryu Itosu no Passai Sho (abbreviato in Koryu Passai) e talvolta come Gusukuma no Passai, poiché Shinpan Gusukuma era appunto uno dei pochi a tramandarlo. Il Passai Gwa di Nakama, il Koryu Passai di Miyahira e il Passai Sho di Gusukuma sono molto simili, il kata di Zenpo invece è stato adattato al resto della sua scuola, perciò vi sono differenze sia tecniche che nell’utilizzo del corpo. 
 

 Anko Itosu, Choshin Chibana, Chozo Nakama, Zenpo Shimabukuro
 
Sebbene Choki Motobu citi espressamente il kata Passai nel suo libro Watashi no Tode Jutsu del 1932, attribuendogli origini cinesi ma precisando che al suo tempo era praticato solamente più ad Okinawa, e specificando essercene due versioni (Dai e Sho), e sebbene la tradizione orale lo annoveri tra le forme praticate dal famoso Maestro*, nel suo insegnamento si concentrava quasi esclusivamente sul kata Naihanchi shodan, convinto che al suo interno vi fosse tutto ciò che era necessario sapere, perciò allo stato attuale si può dire che, posto lo praticasse, nessun suo allievo, e neppure suo figlio Chosei, imparò la sua versione. 
 
*(Shoshin Nagamine scrisse che Matsumora insegnò a Choki i kata Naihanchi e Passai ma non il combattimento, prendendo questa informazione da Kin Ryojin, famoso musicista okinawense e amico di Choyu Motobu. Tuttavia non sarebbe la prima volta che Nagamine confonde alcuni dati nei suoi libri. Difatti, durante un’intervista a Choki Motobu,  nel 1936, era presente il figlio del musicista Ryosho Kin, il quale chiese a Motobu di confermargli quanto gli disse un tempo suo padre, cioè che Motobu avesse colpito in faccia Matsumora durante un allenamento di kumite, ricevendo risposta positiva e quindi contraddicendo quanto avrebbe riferito a Nagamine. Il testo completo dell’intervista è disponibile nel libro: Karate no buyuden, la storia eroica del Karate)
 
Dopo aver fatto chiarezza su questo punto, occorre precisare che esistono altri tre Passai che sono ricollegabili alla famiglia Motobu.
 
La prima versione, di cui esiste anche un video parziale reperibile in internet, è conosciuta come Motobu Udun no Passai. Questa forma è stata tramandata da Chomei Motobu (1885-1956), figlio maggiore di Choyu Motobu, fratello maggiore di Choki Motobu. Emigrato nella prima metà del 1900 a Osaka, non insegnò mai Karate pubblicamente sul continente, tuttavia aveva ricevuto lezioni in gioventù da suo padre, uno dei maggiori esperti dell’isola. Chosei Fukuhara imparò questa versione che si diffuse successivamente nella scuola di Chosei Motobu (1925), di cui era amico, tuttavia non si conosce chi la insegnò a Chomei (presumibilmente suo padre). Giova precisare che Fukuhara era stato allievo anche di Yara Choi, allievo di Chojin Kuba, il quale a sua volta era allievo di Kotatsu Iha, studente anziano di Kosaku Matsumora. Se si analizza il Motobu Udun no Passai, si può notare una fortissima somiglianza con il Tawada Passai, integrato da elementi tratti da varie versioni diffuse a Tomari, nello specifico:
 
  • Il kata inizia in modo molto simile al Matsumora no Passai di Yara Choi e più in generale dei Passai tipici dell’area Tomari, con largo utilizzo di nukite diretti alla gola. Praticamente un Tawada Passai eseguito con le mani aperte;
  • Mentre nelle versioni influenzate da Anko Itosu vi è un grande utilizzo della posizione ukiashi-dachi, in questa versione non la si nota;
  • Non si avanza né con la classica tecnica di gedan-shuto tipica della linea Shuri Te (es. Itosu e Tawada), e neppure con il gedan-barai delle versioni Tomari, bensì in saguri-te (“mano che cerca”) come ad esempio nel Passai Sho di Chomo Hanashiro;
  • La tecnica di calcio risulta essere una sorta di sokuto-geri jodan, caratteristica non comune nel Karate di Okinawa;
  • Il manji-uke precede, esattamente, come nel Tawada Passai una tecnica gedan eseguita con il kosa dachi;
  • Dopo il mikazuki-geri (calcio crescente) e il colpo di gomito (uguale al Tawada Passai), le successive tecniche difesa bassa-media sono eseguite lateralmente, come in alcune versioni di Tomari (ma anche come il Nishihara Passai di Shuri), e non frontalmente come ad esempio il Tawada no Passai, per di più con il busto inclinato in avanti verso il basso, come nell’Oyadomari Passai eseguito da Hiroshi Kinjo;
  • Le ultime due tecniche non sono saguri-te, come nelle versioni di Shuri e Tomari, bensì chudan-shuto classici, come il Gusukuma Passai Sho e il Koryu Passai. 
Pertanto, sebbene mantenga, come grossomodo tutte le varie versioni, la sequenza classica del kata Passai ed in particolare una netta somiglianza con il Tawada no Passai, possiamo notare un influsso rilevante anche delle versioni praticate a Tomari, in particolare del Matsumora Passai e della versione di Oyadomari; non si conosce chi abbia insegnato questo kata al primogenito di Choyu, tuttavia potrebbe essere una sintesi operata dal padre di varie versioni (cosa estremamente frequente all’epoca, ogni Maestro rielaborava il materiali acquisito) in un’unica forma che sarebbe rimasta appannaggio della famiglia Motobu. Choyu Motobu era una delle personalità più in vista dell’isola e, appartenendo alla classe sociale più alta, aveva avuto una formazione di prim’ordine nelle arti marziali, da Sokon Matsumura e Anko Itosu ma sappiamo che studiò anche con Kosaku Matsumora di Tomari, come scrisse suo fratello Choki Motobu. Attualmente questa forma viene preservata dall’associazione di Chosei Motobu. 
 

Chomei Motobu, Chosei Fukuhara, Chosei Motobu
 
Sebbene le cose non siano ancora del tutto chiare, analizziamo ora il kata tramandato come Passai Sho nella scuola Seidokan di Shian Toma (1929-2013). Costui, tra i vari Maestri frequentati, avrebbe studiato secondo alcuni suoi studenti anche con Uchima no Tanmei, il quale gli avrebbe insegnato alcuni kata, tra cui il Passai di Chomo Motobu (soprannominato Motobu Toraju), secondogenito di Choyu Motobu, emigrato anche lui nel Giappone “continentale”, il quale aveva studiato tra gli altri sia con suo padre Choyu, che con suo zio Choki Motobu. Non sappiamo a chi si riferisca questo Uchima no Tanmei, ma vi sono due ipotesi: in un articolo di giornale, in occasione dell’esibizione di arti marziali tenutasi nel 1961 sponsorizzata dall’Okinawa Kobudo Kyokai, Uchima Anyu si esibì in una versione peculiare del kata Naihanchi (anche questa sarebbe derivata da Chomo Motobu). Nato nel 1938 sull’isola di Minami (arcipelago di Okinawa), studiò con suo zio Yasuichi (o An’ichi), il quale per un periodo era vissuto e aveva studiato con Motobu Toraju (Chomo). L’ipotesi prevalente sarebbe quella di attribuire questo kata a An’ichi Uchima (Tanmei è un termine che si utilizza per indicare gli anziani), anche perché Anyu non studiò direttamente con Chomo.  Questo kata si differenzia notevolmente dal Motobu Udun no Passai e dalla maggior parte degli altri Passai praticati ad Okinawa: ci sono molti soto-uke (come Itosu no Passai, Ishimine no Passai); i morote-tsuki sono eseguiti lateralmente; vi è la combinazione tecnica soto-uke, mae-geri e due tsuki, tipica dei kata Seisan e Ananku. Inoltre, alcune tecniche tipiche della maggior parte delle versioni del kata Passai, qui non sono presenti, il che rende unica questa forma, sebbene come si è detto non si è tutt’ora certi della provenienza. 
 

Chomo Motobu, Anyu Uchima, Shian Toma
 
Infine, rimane da esaminare il Passai trasmesso nel Ryukyu Kempo di Shigeru Nakamura (1891-1969). Seiyu Oyata (1930-2012), infatti, avrebbe più volte affermato a diversi suoi allievi di lunga data (in particolare il suo allievo più avanzato J. D. Logue lo riportò nel suo libro Ryukyu Kempo: History and Basis) che il suo Maestro Nakamura aveva studiato, tra gli altri, con Choyu Motobu (1857-1928), fratello maggiore di Choki Motobu, e da lui avrebbe imparato il kata Passai. Il Passai di questa scuola è simile (in una certa misura) al Motobu Udun no Passai e alle versioni “di Tomari”, tuttavia non ha i caratteristici nukite presenti all’inizio del kata, sono presenti tre sagurite invece che tre tecniche gedan, il calcio è un sokuto-geri (sebbene non alto come nel Motobu Udun no Passai), e mancano i due chudan-shuto finali (qui sostituiti da due sagurite, come nelle versioni di Tomari). Simile quindi al Motobu Udun no Passai, ma in certo qual modo diverso, è possibile sia stato modificato da Nakamura per adeguarlo al suo pensiero. 
 

Choyu Motobu, Shigeru Nakamura, Taika Seyu Oyata

In conclusione: possiamo affermare che, sebbene alcune fonti attribuiscano a Choki Motobu la pratica del kata Passai, e sebbene sia molto probabile che questa informazione sia corretta, non esistono fonti certe e scritte che confermino o meno questa teoria. Nessuno dei suoi studenti la apprese, neppure suo figlio Chosei o altri allievi di lunga data. La versione spesso conosciuta come il Passai di Motobu, il Passai Gwa di Zenpo Shimabukuro, deriva in realtà da Chosin Chibana, e non è altro che il vecchio Passai Sho di Anko Itosu, adattato da Zenpo al suo stile. Katsuya Miyahira potrebbe averlo imparato, oltre che da Chibana, anche da Anbun Tokuda o da Shinpan Gusukuma. Tuttavia, Chosei Motobu conserva attualmente una versione di Passai giunta dal figlio primogenito di Choyu Motobu, ma non si può accertare da chi Chomei Motobu l’abbia appresa (anche se probabilmente da suo padre Choyu). Il Passai Sho di Shian Toma secondo alcune fonti sarebbe un kata trasmesso da Chomo Motobu, secondogenito di Choyu, a Yasuichi Uchima, e sarebbe giunto a Toma o direttamente da quest’ultimo (come potrebbe far pensare il termine Uchima no Tanmei, ossia “Uchima l’anziano”), o tramite suo nipote Anyu, il quale nel 1961 si esibì in uno dei kata del lignaggio di Chomo Motobu, il Naihanchi. Infine, Oyata attribuiva la versione del suo Maestro Nakamura a Choyu Motobu. Senza dubbio nel kata si ravvisano alcune somiglianze con il Motobu Udun no Passai, tuttavia vi sono altresì importanti differenze, che potrebbero significare una modifica sostanziale della forma originale da parte di Nakamura, il quale aveva avuto altri Maestri come Chomo Hanashiro, i cui insegnamenti potrebbero avere influenzato profondamente questa versione.
 
PER MAGGIORI INFORMAZIONI POTETE LEGGERE:
"Karate no buyuden - la storia eroica del Karate" (clicca qui)
 
"Karate Shorin-ryu: kata parte 2" (clicca qui)

 
"Karate Shorin-ryu: kata" (clicca qui)
 

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"La leggenda dei maestri di Karate di Okinawa. Biografie, curiosità e misteri"  (clicca qui)

"Manuale del Karate e del Kobudo di Okinawa" (gratis qui)