CENT’ANNI DALL’ESIBIZIONE DI FUNAKOSHI GICHIN A TOKYO

Articolo a cura di Emanuel Giordano 

Nel periodo in cui il ministro dell’educazione organizzava la prima dimostrazione di atletica nazionale nel Giappone continentale, la segreteria centrale di educazione fisica di Okinawa volle che io presentassi il Karate, l’arte marziale tramandata segretamente per generazioni durante l’antico Regno delle Ryukyu. La dimostrazione si svolse a Ochanomizu, quartiere di Tokyo. Preparai fotografie e stesi tre articoli di supporto alle mie spiegazioni su kata, kumite e gli strumenti di supporto all’allenamento. Stando al programma, sarei rientrato ad Okinawa poco dopo la conclusione dell’evento. La mia presentazione, però, impressionò più del previsto. Con mio grande stupore mi domandarono di rimanere a Tokyo per tenere altre presentazioni. Tra le dozzine di gruppi che domandarono presentazioni e dimostrazioni comparivano il Kodokan, la scuola militare Toyama, l’associazione giudiziaria, il dipartimento dell’educazione e l’associazione per la ricerca relativa all’educazione fisica nelle scuole secondarie. Alla cena che segui la mia presentazione incontrai molte persone, tra cui Kosugi Hoan [vero nome Kosugi Misai], artista e membro del club del Pioppo Tabata di Tokyo. Durante l’evento, egli mi domandò come sarebbe stato possibile aver delucidazioni in merito al Karate se io fossi tornato ad Okinawa senza prima pubblicare un libro sull’argomento. L’idea non mi era nuova, ma grazie al suo appoggio e al fatto che s’incaricò di disegnare tutte le illustrazioni necessarie, decisi di restare per scrivere il libro. Cominciai il giorno dopo e, dopo due mesi, il progetto era completato.” (Tratto dall’articolo Karate, scritto da Funaoshi G. nel 1934. Articolo completo in italiano disponibile qui)
 
Queste sono le parole che Funakoshi sensei scrisse dodici anni dopo la dimostrazione tenuta nel maggio del 1922 durante la prima esibizione atletica nazionale del Giappone. Il maestro avrebbe dovuto rientrare ad Okinawa subito dopo l’esibizione, ma il successo che ebbe la presentazione del Karate avrebbe cambiato i piani di Funakoshi sensei ed il futuro della nostra arte marziale! Grazie all’interesse dimostrato da  vari enti e personaggi, non solo Funakoshi sensei si fermò a Tokyo ad insegnare Karate, ma scrisse anche il suo primo libro: Ryukyu Kenpo Tode
 
 
In un altro articolo, Funakoshi parlò dell’interesse dimostrato dal fondatore del Judo: 
 
Il successo che ne conseguì attirò l’attenzione del maestro del Kodokan, Kano Jigoro, il famoso fondatore del Judo. Tramite un intermediario venni informato che Kano desiderava studiare il Karate. Questo però non era possibile, poiché io sarei dovuto rientrare ad Okinawa subito dopo la dimostrazione. Tuttavia il maestro Kano insistette […] mi pregò di attendere tre giorni per poter radunare tutti i suoi allievi. Tre giorni più tardi dimostrai diverse volte i kata ed i principi basilari del Karate davanti ad un centinaio dei suoi allievi. Fui stupito dal loro rispetto e dal loro interesse.” (Tratto dall’articolo Karate-do, scritto da Funaoshi G.)
 
 
La dimostrazione per gli allievi di Kano sensei venne realizzata da Funakoshi sensei e da un altro “prodotto” del Karate scolastico okinawense: Gima Shinkin sensei. Quest’ultimo aveva studiato Karate allo Shihan Gakko sotto la guida si Yabu sensei, ed era, inoltre, cintura nera di Judo. Funakoshi sensei cucì due rudimentali karategi basandosi sul modello del judogi, e durante l’esibizione indossò (con reticenza) una cintura nera, sebbene il Karate non avesse ancora un sistema di gradi. Funakoshi eseguì il kata Kusanku, mentre Gima il kata Naihanchi, ai quali seguirono alcune applicazioni.
 
L’amicizia tra Funakoshi e Kano si rivelò importantissima per la diffusione del Karate, arte marziale che, all’inizio, fu registrata dal Dai Nippon Butokukai come una branca del Judo. Quanto a Funakoshi sensei, iniziò un percorso durissimo, caratterizzato anche da un periodo di povertà durante il quale dovette svolgere i lavori più umili, nonché ricorrere più volte al banco dei pegni. I suoi sforzi portarono ad una maggiore notorietà del Karate, dapprima in Giappone e poi in occidente, notorietà che spinse anche i maestri okinawensi a riorganizzare l’insegnamento e la diffusione del Karate, avviando anche collaborazioni tra i diversi stili. 
 
In poche parole, cent’anni fa, grazie agli sforzi ed ai sacrifici di Funakoshi sensei, si crearono le condizioni che permisero al Karate di diffondersi in tutto il mondo. A maggior ragione, anche chi pratica Karate sportivo, dovrebbe studiare la storia del Karate, e conoscere le proprie radici! 
 
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"Karate no buyuden 2 - la storia eroica del Karate, parte seconda" (clicca qui)
 
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"Karate Shorin-ryu: kata parte 2" (clicca qui)

 
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"Manuale del Karate e del Kobudo di Okinawa" (gratis qui)