I SAI E L’HOJO UNDO

Articolo a cura di Emanuel Giordano 

I Sai sono dei manganelli tridenti metallici, e fanno parte delle armi tipiche del Kobudo di Okinawa. Il metodo di combattimento con questa arma prende il nome di Sai-jutsu, e prevede l’uso contemporaneo di due o tre Sai, da usare contro un avversario armato con armi più lunghe. Il Sai è costruito per colpire di punta con le due estremità, per difendersi utilizzando le tre punte, e per agganciare le armi dell’avversario con le due punte più corte. Per certi versi, il suo utilizzo ricorda il tridente usato dal gladiatore retiarius (l’uomo con la rete), il quale oltre che per colpire, era impiegato anche per intrappolare la spada dell’avversario, solitamente un gladiatore appartenente alle categorie secutor (inseguitore) e murmillo (murena).
 
NEL POTENZIAMENTO DEL CORPO
I Sai, tuttavia, oltre ad essere un’arma corta, sono anche impiegati nell’hojo undo per il potenziamento della parte superiore del corpo e, in particolare, dei polsi e degli avambracci. Nei numerosi libri di Karate pubblicati nel Giappone “continentale” essi figurano tra gli strumenti di allenamento del corpo, e le didascalie non lasciano spazio ad equivoci: i Sai, nel Karate giapponese, erano sia un attrezzo dell’hojo undo, sia un’arma. Essi compaiono nel 1938 in Karate-do Taikan (Nakasone Genwa) e in Karate-do Nyumon (Mabuni Kenwa), per poi ricomparire in diverse tavole di disegni inserite all’interno di libri e manuali di Karate giapponese, pubblicati nei decenni successivi. La tavola illustrata che accompagna questo articolo è tratta da Karate-do Nyumon di Ichikawa Kojiro (1955), libro che ripropone molti disegni e contenuti del suddetto Karate-do Taikan. Ad essa ho affiancato due foto che ritraggono Funakoshi Gichin sensei, poiché in una i Sai compaiono utilizzati come arma da opporre al Bo, mentre nell’altra essi appaiono assieme ad altri attrezzi tipici dell’hojo undo, nella fattispecie dei geta (presumibilmente tetsu-geta), un chi-ishi ed un makiwara. Questo potrebbe far supporre che Funakoshi sensei introdusse l’uso dei Sai sia come arma, sia come attrezzo di potenziamento.
 
 
USO NEL KARATE DI OGGI
L’uso del Sai come attrezzo di potenziamento nel Karate è, spesso, correlato alla pratica dei kata di Karate. I Sai, infatti, vengono impugnati dal karateka durante l’esecuzione dei kata della propria scuola. Questo tipo di allenamento è presente sia nel Karate okinawense, come mi mostrò il mio maestro Maeshiro Morinobu sensei, sia nel Karate giapponese (per lo più nel Goju-ryu), come mi ha mostrato l’amico e collega Matteo Brianti sensei. 
 
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