I TRE PASSAI DI KYAN (PARTE 2)

Articolo a cura di Emanuel Giordano 

VERSIONE 2
Tramandata nello Shorinji-ryu Kenkokan della famiglia Kudaka (Hisataka), essa fu appresa da Hisataka Kori, allievo di Kyan sensei. La sede della scuola è nel Giappone “continentale”, e questo ha causato una “giapponesizzazione” della stessa, i cui kata risultano visibilmente coreografati ed alterati. Tuttavia è possibile riconoscere la sequenza e le tecniche dei vari kata, tra cui il Passai (Bassai). Questa versione si distingue per la tecnica che sostituisce il  kake-uke / saguri-te utilizzato per avanzare tre volte, e cioè una doppia uke-waza (jodan-uke e gedan-barai). In questo kata ci sono, inoltre, un primo morote-tsuki orizzontale, seguito da due morote-tsuki verticali (noti anche come yama-tsuki). Come detto sopra, i nuki-te sono eseguiti chudan e con il braccio allungato, come nella Seibukan Shorin-ryu. La stessa versione è presente nel Kyan no Passai che Mutsu Mizuho e Miki Jisaburo appresero dal maestro Kyan durante il loro viaggio ad Okinawa, e che descrissero in Kenpo gaisetsu (1930). 
 
 
La versione presente in Kenpo gaisetsu, tuttavia, è leggermente diversa da quella dello Shorinji-ryu Kenkokan. Nella fattispecie la differenze stanno:
 
1- nell’uso del nuki-te orizzontale (palmo verso l’alto) al posto di quello verticale, sebbene eseguito con il braccio quasi disteso.
2- nella presenza di tre morote-tsuki orizzontali (e non uno orizzontale e due verticali). 
3- i kake-uke / saguri-te finali sono invertiti. In Kenpo gaisetsu sono eseguiti in questo ordine: tecnica eseguita in direzione diagonale sinistra, spostamento a sinistra, tecnica eseguita in direzione diagonale destra, spostamento a destra. Nella versione Shorinji-ryu Kenkokan l’ordine è invece invertito.
 
VERSIONE 1
Questa forma fu trasmessa a Shimabukuro (Shimabuku) Taro, che a sua volta la insegnò a Uema Joki (Shubukan Shorin-ryu), ad Ishikawa Seitoku (Ryubukan Shorin-ryu) e, probabilmente, a Nagamine Shoshin (Matsubayashi-ryu), il quale fu anche suo allievo. Delle tre versioni è la più simile all’Oyadomari no Passai del lignaggio di Oshiro Chojo sensei (trasmesso poi a Kinjo Hiroshi), dal quale, comunque, si distingue per alcune caratteristiche, tra cui (ma non solo) i morote-tsuki verticali e non orizzontali. In questa versione i nuki-te sono eseguiti come nel suddetto Oyadomari no Passai, e anche la tecnica che viene eseguita avanzando per tre volte è la stessa, cioè un gedan-barai eseguito con la mano “non impegnata” posta di fronte al petto. Tuttavia, in un video (https://youtu.be/Hq8lsGObanU) di un membro occidentale della scuola Shubukan, il kata è eseguito con dei nuki-te uguali a quelli eseguiti dalla Seibukan Shorin-ryu e dalla famiglia Kudaka. Questa versione, nella scuola Shubukan è chiamata Oyadomari no Passai, esattamente come l’omonimo kata del lignaggio di Oshiro Chojo sensei, mentre Passai (o Tomari Passai) nel Matsubayashi-ryu. 
 
Questa versione è quella che si può definire l’Oyadomari no Passai del lignaggio di Kyan sensei – Shimabukuro sensei, da non confondere con quella del lignaggio Oshiro sensei – Kinjo sensei.
 
 
VERSIONI IBRIDE
La versione presentata da Seko Masaru nel libro “Passai, Bassai, Bassai and Bassai” (1982, Japan Karate-do Federation) è invece un ibrido tra questa versione e la versione 3, e viene chiamata Kyan no Passai.
 
CONCLUSIONI
Da quanto è emerso da questa breve ricerca, Kyan sensei insegnò almeno tre versioni principali del kata Passai, cambiando alcune tecniche nel corso degli anni. Sapendo che egli apprese il kata Passai studiando con Oyadomari sensei, informazione che è confermata dall’analisi tecnica del kata, ed avendo a disposizione un kata Oyadomari no Passai appartenente ad un lignaggio differente ed indipendente, è possibile eseguire un confronto tecnico tra le due versioni, e cioè quella del lignaggio Oyadomari – Kyan – Shimabukuro Taro e quella del lignaggio Oyadomari  – Oshiro – Kinjo Hiroshi. Tolte alcune piccole differenze già accennate (morote-tsuki differenti, gedan juji-uke mancante, ecc), i due kata sono uguali, il che ci suggerisce che la VERSIONE 1 sia la più vecchia delle tre, antecedente al 1930 (data di pubblicazione di Kenpo gaisetsu, dove troviamo la VERSIONE 2). Tuttavia è bene ricordare che, secondo quanto fu scritto da Murakami Katsumi, Shimabukuro Taro frequentò diversi insegnanti tra cui, per un breve periodo, Oshiro Chojo sensei. Se non ci fossero le suddette differenze, che per quanto siano piccole sono distintive delle due forme, questa informazione potrebbe instillare un ragionevole dubbio. Questa versione, come già accennato, fu tramandata da Shimabukuro Taro, ed è oggi praticata nel Matsubayashi-ryu, nella scuola Shubukan Shorin-ryu, nella scuola Ryubukan Shorin-ryu e nella scuola Bunbukan Shorin-ryu.
 
Sebbene non ci sia una grossa differenza d’età tra Hisataka Kori e Shimabukuro Zenryo, ci sono dei dati che ci fanno comprendere come la VERSIONE 2 sia antecedente alla VERSIONE 3 discussa nell’articolo precedente. Shimabukuro Zenryo cominciò a studiare con Kyan sensei nel 1932, mentre Hisataka era già suo allievo da diverso tempo. Basti pensare che i due, in compagnia di Kuwae Ryosei, si trovavano al Butokuden di Taipei nel 1930 per un’esibizione. Inoltre, nel 1930 venne pubblicato il famoso Kenpo gaisetsu, dove compare anche la VERSIONE 2. É quindi evidente che questa versione fosse già praticata prima del 1930. Tecnicamente non differisce molto dalla VERSIONE 1, e la più grossa differenza è data dalla tecnica che la caratterizza, e cioè la doppia uke-waza gedan+jodan, che sostituisce il gedan-barai della VERSIONE 1. Altre differenze degne di nota sono i morote-tsuki orizzontali, presenti anche nell’Oyadomari no Passai di Oshiro sensei (ma non in quello di Kyan sensei), nonché il nuki-te eseguito con il braccio più allungato (e posto in posizione verticale nella versione di Hisataka / Kudaka) rispetto a quello della VERSIONE 1. Inoltre è bene ricordare come la posizione delle braccia nella doppia uke-waza sia identica a quella del kata Sochin dei lignaggi Hisataka, Funakoshi e, secondo alcune scuole (ma mancano prove scritte in merito), di Motobu Choyu. Questa versione è praticata solamente più nello Shorinji-ryu Kenkokan della famiglia Kudaka / Hisataka, sebbene il loro Karate risulti ormai molto alterato e “giapponesizzato”.
 
La VERSIONE 3, di conseguenza, è la più recente. Questa versione è caratterizzata da una tecnica iniziale diversa da quella di altri Passai (vedi articolo precedente), dal nuki-te verticale eseguito con il braccio disteso (tecnica poi modificata da Nakazato Joen della scuola Shorinji-ryu), dalla scomparsa delle doppie uke-waza (qui sostituite da tre kake-uke / saguri-te) e da dettagli minori. Avendola già analizzata nell’articolo precedente non mi dilungherò ulteriormente. Vorrei solo aggiungere che visionando vecchi video della scuola Shorinji-ryu, è possibile vedere come il nuki-te non fosse rovesciato come oggi, sebbene non fosse neppure eseguito con la mano verticale. Probabilmente se fosse possibile accedere a filmati più vecchi, sarebbe assai probabile notare un nuki-te verticale come quello della Seibukan Shorin-ryu. Questa versione è oggi praticata nelle scuole Seibukan Shorin-ryu e Shorinji-ryu.
 
 
Kyan sensei fece quindi ciò che fecero anche altri maestri dell’epoca, e cioè modificò, adattò e cambiò il suo Karate in base alla propria esperienza ed alle proprie esigenze. É evidente che ciò non toglie lustro al maestro, né toglie efficacia alle varie versioni dei suoi kata. 
 
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