KAKETE-BIKI, L’UOMO DI LEGNO DEL KARATE

Articolo a cura di Emanuel Giordano 

L’uomo di legno è un attrezzo spesso accostato alle arti marziali cinesi. Reso popolare da una serie di film cinesi, esso è in realtà presente in diverse arti marziali, spesso adattato allo scopo dell’allenamento richiesto. Esistono uomini di legno per le arti marziali a mani nude, e uomini di legno per quelle a mano armata, alcuni sono privi di parti mobili, altri sono ricchi di snodature. Anche il Karate Tradizionale di Okinawa (e per un periodo anche quello giapponese) ha il proprio uomo di legno, il quale si chiama kakete-biki o, talvolta, kakiya. 
 
STRUTTURA
Questo attrezzo, in origine, era composto da un tronco di legno al quale, mediante un perno, era collegato un braccio mobile, capace di alzarsi e abbassarsi all’occorrenza. Per simulare la resistenza del corpo umano, all’estremità opposta a quella dove ci si allenava, era posta una zavorra. Il tronco era inoltre ricoperto da un imbottitura, al fine di permettere al karateka di poterlo colpire durante l’esecuzione delle varie tecniche. Sebbene si vedano ancora kakete-biki realizzati in questo modo, l’attrezzo ha subito un’evoluzione nel tempo, sostituendo la zavorra con corde elastiche, e permettendo una maggior mobilità del braccio, al fine di migliorare la qualità e la varietà dell’allenamento. Oggi è possibile realizzare varie tipologie di kakete-biki, talvolta usando muri o colonne come base, e molle ed elastici per permettere la mobilità del braccio e fornire la necessaria resistenza. Nel dojo del mio maestro, Maeshiro Morinobu sensei, e presso l’honbu dojo Shidokan Shorin-ryu, sono presenti kakete-biki in legno di bambù e gomma, o in metallo, realizzati secondo diverse tecniche, e imbullonati direttamente al muro.
 
 
SCOPO ED UTILIZZO
Il kakete-biki serve per l’allenamento in solitaria, e simula il braccio dell’avversario, al fine di poter allenare anche da soli vari esercizi. É così possibile praticare lo junbi undo anche da soli (lo junbi undo della nostra scuola si pratica sempre con un compagno), allenare le tecniche di base e quelle più complesse, incluse quelle di tuidi (manipolazione articolare). Si può inoltre allenare il muchimi-di (mani appiccicose), facendo seguire una presa al “polso” alle varie tecniche, sian esse di difesa o di attacco. Insomma, esattamente come nelle altre arti marziali, l’uomo di legno del Karate serve a sopperire (nel limite del possibile) alla mancanza di un compagno di allenamento.
 
SI TRATTA DI UN ATTREZZO FONDAMENTALE COME IL MAKIWARA?
La risposta è semplice: no! Innanzi tutto, nessun maestro del passato lo indica come attrezzo fondamentale per la pratica, a differenza del makiwara. Sotto un punto di vista pratico, invece (e questo spiega anche il punto precedente), la motivazione è semplice e scontata: il 99% di ciò che si può fare con un kakete-biki lo si può fare meglio con un compagno di allenamento, mentre non è vero il contrario. Difatti il kakete-biki è un attrezzo PER L’ALLENAMENTO IN SOLITARIA, e così viene ancora insegnato ad Okinawa. Se non hai un compagno disponibile, e vuoi allenare una tecnica, puoi farlo con il kakete-biki! Il makiwara, invece, non sostituisce nessuno, ma è un attrezzo con vari scopi specifici.
 
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