LA FAVOLA DELL'ORSO BIANCO E ALTRE STORIE AMENE

Articolo a cura di Emanuel Giordano  (Yoi magazine, 28/01/23)

Risposta all’articolo “Heian, la tecnica dell’orso bianco di Chiang-nan”, scritto da Massimo Braglia e pubblicato su KarateDo Magazine. 
Come anticipato qualche settimana fa, l’articolo in questione è zeppo di errori e di fantasie, e di seguito provvederò alle dovute correzioni! Partiamo proprio dal titolo: è un fatto storico che i kata Pinan/Heian fossero, in passato, noti con il nome Channan (vedi Motobu Choki, Mabuni Kenwa e Itoman Morinobu), ma non c’è nessuna fonte storica che li colleghi alla località cinese citata dall’autore. Alcuni scrittori (non ricercatori) moderni e contemporanei hanno avanzato questa ipotesi basandosi (mi viene da ridere a scriverlo) sulla semplice assonanza tra le parole Channan e Chiang-nan. Un’assurdità! 
 
L’autore prosegue dicendo che il Channan era anche noto come Shiro Kuma (orso bianco). Questo è un altro errore enorme, basato sulle ipotesi avanzate da Motobu Naoki, il quale si guarda bene, però, da spacciarle come verità assoluta. Dicevo che è un errore, in quanto il kata Shiro Kuma fu insegnato, e probabilmente creato, da Motobu Choki sensei, per insegnare il Karate presso la Toyo university. Qui fu appreso e tramandato da Genjuro Takano. Oggi il kata è ancora praticato nella scuola Motobu-ryu, ed è possibile anche vederlo su un testo pubblicato da un istruttore di questa scuola. Trattasi di un kata estremamente semplice, simile ad un taikyoku kata, o ad un Pinan nidan (Heian shodan) estremamente semplificato. Questa è la traduzione dell’introduzione presente nel libro: “Il kata Shiro Kuma: è il kata originale insegnato a Takano Genjuro da Choki [Motobu], e consiste in movimenti di Karate di base come Chudan-tsuki, Jodan-tsuki e Jodan-uke. Il Gedan-uke viene eseguito in modo da poter inserire un foglio di carta tra il pugno e il ginocchio, e il Soto-uke viene [eseguito] passando sul pugno della mano anteriore. È comune al 4° movimento di Udun-di [Motobu Udun-di] Kassen-te. Inoltre, il Jodan-uke non è Uke, ma un Age-tsuki.” Come si evince, non è possibile che questo kata abbia dato origine ai 5 Pinan/Heian. 
 
Nuovamente, non esistono fonti storiche che dicano che Matsumura Sokon praticasse il kata Channan, o che lo divise in due. L’origine dell’idea che Matsumura sensei praticasse i Channan/Pinan si basa su una frase molto vaga, estrapolata da un’intervista fatta a Soken Hoan (che mai incontrò Matsumura, per ragioni cronologiche!) nel 1978, tutt’altro che una fonte primaria, nonché in aperto contrasto con tutte le fonti primarie che citano Itosu come creatore di questi kata. 
 
Sul resto è quasi inutile commentare, in quanto si tratta di una pura invenzione dell’autore, priva di prove o fonti storiche. Taolu cinesi, boxe della Gru, Kojo e taoismo sono pseudo-informazioni che l’autore getta in pasto al pubblico, senza supporto di qualsivoglia fonte storica. Anzi, vengono citate fonti a caso o errate, con il tentativo di giustificare una ricostruzione di fantasia. Un esempio è la citazione dei libri di Funakoshi sensei, fatta in maniera generica, quando invece Funakoshi Gichin riportò chiaramente le memorie del maestro Asato, citando i kata insegnati dal naufrago cinese: Jitte, Jiin, Chinto e Chinti. Nulla di più, come vorrebbe far invece intendere l’autore dell’articolo. Ciò che segue sembra tratto da un libro fantasy, e ricalca psudo-argomentazioni e fantasie sul taoismo, tanto care a questo autore, e che trovo veramente strano che abbiano trovato spazio su KarateDo magazine! 
 
Altri errori li si trova su ciò che riguarda l’introduzione dei Pinan presso lo Shihan Gakko di Okinawa, dove la frequentazione era di cinque anni e non di otto (vedi Yabiku Motoku, Toyama Kanken, Tokuda Anbun, ecc), e dove venivano insegnati non solo i Pinan e i Naihanchi, ma anche altri kata come Kusanku, Passai, Gojushiho, Rohai, ecc. Qui l’autore ha sbagliato a basarsi su fonti secondarie e terziarie, invece che attingere alle fonti primarie (chi studiò in quegli anni presso lo Shihan Gakko e poi scrisse qualcosa in merito), tra cui Miyagi Hisateru. Grazie alle fonti primarie, infatti, sappiamo che Itosu sensei iniziò ad insegnare Karate presso questo istituto nel 1906. Avendo riletto l’articolo in oggetto, concluderei usando la stessa espressione di stupore usata da Sergio Roedner in merito alla seconda parte di questo articolo: VERAMENTE???
 
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"Karate Shorin-ryu: kata parte 2" (clicca qui)

 
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