MAKIWARA: L’HOJO UNDO NON É SOLO SOLLEVARE PESI

Articolo a cura di Emanuel Giordano 

Spesso quando si parla di hojo undo (esercizi ausiliari) vengono subito in mente esercizi di potenziamento con ogni genere di attrezzo, sia esso tradizionale o moderno. Ecco che quindi nella nostra mente si affollano immagini di chiishi, ishisashi, nigirigame, tetsugeta, ecc. In realtà l’hojo undo non è solo sollevamento pesi, e così la pensava anche un grande maestro del passato, Kyan Chotoku sensei:

“Alcune persone credono che il chiishi e il sashi facciano parte del Karate, ma questo è completamente sbagliato. Chiishi e sashi sono usati per rafforzare i muscoli e le ossa, e per sviluppare una presa forte. Pesi, nigiri-game, barre di gomma o di ferro, e vari altri oggetti per l’allenamento vengono utilizzati anche per rafforzare i muscoli e le ossa. Tuttavia, non puoi sviluppare tutta la potenza del Karate nel corpo semplicemente rafforzando muscoli e ossa. Bisogna colpire il makiwara per forgiare tutta la potenza corporea dell’attacco.
 
Credo davvero che il makiwara sia una caratteristica di allenamento molto speciale, non solo per il Karate di Okinawa, ma per tutte le arti marziali. Matsumura sensei e Itosu sensei colpivano ancora il makiwara quando avevano già più di ottant’anni. Tutti gli istruttori e gli studenti di Karate dovrebbero rendersi conto che l’allenamento con il makiwara è importante tanto quanto l’allenamento con i kata.” 
Karate no omoide (articolo completo in italiano disponibile in "Karate no buyuden 2 - la storia eroica del Karate, parte seconda")
 
Ciò che Kyan sensei, così come altri maestri, volle specificare è che il potenziamento generico del corpo, ottenuto tramite l’allenamento con i pesi, non corrisponde al potenziamento specifico delle tecniche, ottenibile solo tramite la pratica al makiwara.
 
 
Fermo restando che l’uso dei suddetti attrezzi era ed è fortemente consigliato per irrobustire il corpo, il makiwara resta l’attrezzo fondamentale per sviluppare la potenza degli attacchi! Nella foto possiamo facilmente vedere un chiishi e dei testugeta (cerchio rosso), a prova del fatto che anche Funakoshi sensei introdusse tali pratiche nei suoi corsi; ma anche un makiwara (cerchio verde), cioè un rotolo di paglia (makiwara 巻藁  significa rotolo di paglia) da usare come imbottitura dell’omonimo attrezzo. 
 
Esistono vari tipi di makiwara adatti per l’allenamento nel Karate, ma hanno tutti in comune la capacità di assorbire e restituire la forza con cui li si colpisce, in maniera tale da permettere al praticante d’imparare anche l’uso corretto della tecnica e del corpo. Queste caratteristiche fanno del makiwara l’unico attrezzo di cui un karateka non dovrebbe mai fare a meno, tant’è che un famoso maestro di Okinawa del passato affermò che non esisteva karateka che non usasse questo strumento.
 
Tuttavia è bene affermare che sebbene gli scopi principali dell’allenamento al makiwara siano quelli sopra citati, l’allenamento con questo strumento comporta anche il condizionamento delle mani e dei polsi, abituandoli all’impatto. Ma non deve esser questo lo scopo di tali esercizi! Praticare l’allenamento al makiwara al solo scopo di farsi crescere i calli sulle nocche significa non aver compreso come usare “il miglior amico del karateka”!
 
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"Manuale del Karate e del Kobudo di Okinawa" (gratis qui)