PASSAI SHODAN DELLA NIPPON KARATE KENKYUKAI

Articolo a cura di Emanuel Giordano 

All’inizio di quest’anno ho iniziato una ricerca per la stesura di un articolo in collaborazione con Matteo Muratori. Mentre consultavo i testi presenti nella mia collezione, mi sono imbattuto in una strana versione del kata Passai, denominata Passai shodan. Questa particolare versione del kata Passai è presentata nel libro Zukai setsumei Karate-do nyumon hyakuman nin no goshinjutsu del 1955. Questo libro fu scritto dalla Nippon Karate Kenkyukai e, in particolare, da Reikichi Oya. Il nome del kata è già di per sé degno di nota, inquanto scritto パッサイ初段, cioè Passai di primo livello. All’epoca in cui fu scritto il libro era già in uso nel Giappone continentale la grafia 拔塞 (Bassai / Passai) introdotta da Funakoshi sensei. Questa forma è nota in alcuni stili (es. Shotokan, Shotokai, Shito-ryu, ecc) come 拔塞大 / バッサイ大 Bassai Dai, e in altri (lignaggio di Chibana sensei) come パッサイ小 Passai Sho o 糸州のパッサイ Itosu no Passai, ma la grafia usata nel libro non trova riscontro da altre parti. Il kata è descritto nel capitolo denominato “spiegazione dei kata basilari”, dove si trova la descrizione dei tre kata Naihanchi (scritto Naifanchi ナイファンチ) prima, e di Kusanku Dai (scritto semplicemente Kushanku クーシャンクー) dopo. Da notare l’uso dei nomi okinawensi per tutti e cinque i kata.
 
PARTE TECNICA
Il kata è quasi identico alla versione Shotokan dalla quale si distingue, però, per alcune tecniche differenti e per alcuni dettagli minori. Tralasciando questi ultimi, mi concentrerò sulle differenze maggiori. 
 
 
In primis, i due uchi-uke presenti nelle sequenze delle uke-waza iniziali (nello Shotokan noti come soto-uke) non sono presenti. Il primo è sostituito da un non meglio specificato chudan-uke, eseguito con il polso ruotato in maniera tale che il dorso della mano sia rivolto verso chi esegue la tecnica, come mostrato nella figura 61. Questa tecnica è già stata esaminata in diversi articoli, e talvolta prende il nome di yoko-uke (se rivolta di lato come nel kata Naihanchi), tsuki-uke (se rivolta frontalmente come in alcune versioni dei kata Gojushiho e Jion, dove viene usata in sostituzione del kakiwake-uke), o semplicemente chudan-uke (come nel Pinan Shodan di Hanashiro sensei, nel Passai di Miyagi Hisateru sensei, ecc, dove è usata in sostituzione dello shuto-uke o del saguri-te/kake-uke). Questo tipo di chudan-uke è mostrato anche nel capitolo “spiegazione del kumite basilare”, nelle immagini 97 e 99, nonché nell’immagine di un altro testo ben più noto: Kenpo Gaisetsu 1930 (https://my2centskarate.com/?p=742). Data la struttura della tecnica, è evidente che si tratta di un movimento totalmente opposto a quello classico (dall’interno verso l’esterno anziché dall’esterno verso l’interno), e non di una mera rotazione del polso.
 
 
Il secondo uchi-uke (chiamato soto-uke nello Shotokan) è normalmente presente dopo la tecnica che “raccoglie” la gamba dell’avversario con un movimento dal basso verso l’alto. Dopo tale tecnica, la quale termina con il palmo rivolto verso la testa di chi la esegue, ed è sostenuta da posizioni con i piedi sulla stessa linea (es. heisoku-dachi, shiko-daci, ecc), normalmente si avanza con il piede destro, “difendendosi” con uchi-uke destro. In questa versione, invece, l’uchi-uke è sostituito dalla tecnica precedentemente descritta come chudan-uke, la quale, però, non è separata dal movimento atto a raccogliere la gamba dell’avversario. Difatti, girandosi in senso orario, non si assumono le posizioni heisoku-dachi o shiko-dachi, bensì si avanza direttamente con il piede destro (vedi figura 62), e il movimento di raccolta precedentemente descritto termina con il chudan-uke, come mostrato in figura, fondendo in questo modo le due tecniche in un unico gesto. Nel fare ciò, ricorda il movimento del Matsumura no Passai, che unisce il gesto che raccoglie la gamba ed il successivo jodan-uke, sebbene in quest’ultimo kata la posizione usata sia shiko-dachi. 
 
 
La terza differenza la troviamo alla fine della sequenza degli shuto-uke. Normalmente, a questo punto, i kata Passai proseguono o con un calcio destro (sia esso un gedan/chudan sokuto-geri o un mae-geri), o con un fumikomi. Questa particolare versione richiede di avanzare sollevando il piede destro (probabilmente un fumikomi simile a quello del lignaggio di Chibana sensei) e tirando le mani verso il petto. La posizione che segue questo movimento (figura 66) risulta essere un ibrido tra la posizione adottata nel kata Itosu no Passai, e quella del kata Matsumura no Passai.
 
 
Il resto del kata, salvo dettagli minori (es. posizione durante il manji-uke), è quasi identico al Bassai Dai di Funakoshi sensei.
 
COLLEGAMENTI CON IL TANGSOO-DO
É interessante notare che la seconda tecnica che ho descritto è eseguita in maniera identica nella versione del kata Passai che fu tramandata da Kee Hwang, maestro di Tangsoo-do, nel libro Tangsoo-do Kyobon (1958). Le altre tecniche, invece, non hanno riscontro nemmeno in questa versione. É utile ricordare che, per quanto concerne il Karate, Kee Hwang studiò principalmente il Karate di Funakoshi sensei mentre si trovava in Giappone, anche se attinse anche informazioni da alcuni libri di Karate presenti nella biblioteca pubblica, dopo il ritorno in Corea.
 
CONCLUSIONE
Ancora una volta il kata Passai/Bassai dimostra di essere una forma eseguita in molte varianti, alcune più vecchie, altre più recenti. Purtroppo, della versione sopra descritta non si conosce la provenienza, sebbene sia chiaro che appartenga al lignaggio di Itosu sensei. Potrebbe trattarsi di una semplice variazione del kata di Funakoshi sensei, come di una versione a parte. Se qualcuno avesse informazioni in merito può contattarmi o aggiungere un commento.
 
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