IL PASSAI (BASSAI DAI) DI MIYAGI HISATERU
Articolo a cura di Emanuel Giordano
Come abbiamo visto in un precedente articolo (IL KUSANKU (KANKU DAI) DI MIYAGI HISATERU), Miyagi sensei pubblicò il suo libro, Karate-do, nel 1953. Si tratta di un documento prezioso per diverse ragioni, ma sotto il profilo tecnico è un libro interessante per via delle particolari versioni dei kata praticati dall’autore. Sebbene in alcuni kata sia evidente l’influenza del Karate di Funakoshi, con il quale Miyagi ebbe a che fare in Giappone “continentale”, in linea di massima i suoi kata rappresentano le versioni insegnate allo Shihan Chugakko negli anni in cui lui frequentò questo istituto scolastico, e cioè tra il 1911 e il 1916. Il Passai, assieme al Kusanku ed al Naihanchi, fa parte della triade dei kata tipici dello Shorin-ryu (come ho spiegato in un capitolo del libro Karate Shorin-ryu: Kata).
Il Passai (dai) riportato in questo libro è, infatti, molto simile a quello che venne tramandato da altri insegnanti usciti dal suddetto istituto magistrale, come ad esempio Toyama sensei, il quale studiò allo Shihan Chugakko dal 1906 al 1911. Questa era infatti la scuola dove venivano formati i futuri insegnanti scolastici okinawensi, i quali avrebbero poi insegnato nelle varie scuole dell’isola. Il progetto portato avanti da Itosu sensei prevedeva l’introduzione del Karate nel mondo dell’istruzione pubblica, motivo per il quale gli allievi di questo istituto venivano anche addestrati nel Karate, in maniera tale da poter poi a loro volta inserire tale insegnamento nelle scuole in cui sarebbero andati a lavorare. Questo tipo di Karate è oggi noto come Karate scolastico, da non confondersi con il Karate che Itosu insegnò al di fuori di questo ambiente (tramandato nel lignaggio Chibana).
Il kata comincia, a differenza delle altre versioni, con un morote-uke in kosa-dachi simile a quello che si trova nel kata Pinan godan. Si può infatti notare dalla foto allegata sia la posizione delle mani, sia quella dei piedi. É possibile che, esattamente come per il Kusanku, anche questo kata sia stato alterato per assomigliare maggiormente ai Pinan che, paradossalmente, derivano dalla semplificazione dei kata più vecchi.
La parte successiva del kata è abbastanza in linea con le altre, fino alla sequenza di shuto-uke. In questo punto alcune versioni (es. Chibana e Toyama) eseguono Kake-uke/Saguri-te, altre un tipo di tecnica a mano aperta differente (es. Hanashiro, Funakoshi), mentre Miyagi descrive (purtroppo senza foto) una posizione di mani e piedi che ricorda quella presente nella foto di Toyama sensei qui allegata, ma eseguita con il pugno destro chiuso 右拳内受, e con il pugno sinistro alla vita (koshi) 左拳腰. L’immagine a fianco a quella di Toyama proviene dallo stesso libro, ma si trova in un’altra sezione. Potrebbe essere la foto relativa a questo passaggio, oppure no, purtroppo la didascalia non specifica il kata di provenienza. Ciononostante sembra corrispondere alla suddetta descrizione, il che farebbe pensare ad un’ennesima modifica che ricorda il Pinan shodan (le foto di tale kata ci sono, e il passaggio in questione è fotografato da un’altra angolazione, tuttavia non si può escludere che si tratti di questo kata). Ad ogni modo, questa è chiaramente un’altra semplificazione, la quale vede la scomparsa di una tecnica più complicata come il Kake-uke/Saguri-te.
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