LA VERSIONE FINALE DI PINAN NIDAN/HEIAN SHODAN

Articolo a cura di Emanuel Giordano

I kata di ogni maestro okinawense sono stati leggermente modificati, nel tempo, in base alle sue esperienze marziali. I kata di Itosu sensei, ovviamente, non fanno differenza. Come è stato già ampiamente dimostrato, Itosu sensei insegnò due tipi di Karate, uno esterno al mondo della pubblica istruzione, e uno semplificato e adattato all’uso all’interno delle scuole. 
 
Nel tempo si è creata una credenza diffusa priva di fondamento, dove Itosu sensei veniva etichettato come il maestro di Karate scolastico, mentre due dei suoi tre principali eredi, cioè Yabu sensei e Hanashiro sensei, erano visti come baluardi della tradizione. Recenti scoperte hanno invece dimostrato che essi erano validissimi collaboratori, e che adottarono molte modifiche anche loro due, alcune delle quali derivavano da Itosu sensei. Dalle parole di Miyagi Hisateru sensei, scritte nel suo libro Karate-do (1953), sappiamo infatti che sebbene Itosu sensei fosse l’insegnante anziano presso lo Shihan gakko, l’insegnamento era quasi totalmente diretto da Yabu sensei (al quale succederà Tokuda sensei). Questo ovviamente è logico, visto che l’insegnamento presso questa scuola iniziò nel 1906, e che Itosu sensei morì nel 1915. 
 
Una dato interessante è il fatto che non tutti adottarono le stesse modifiche, e che quindi insegnanti come Hanashiro, Yabu e Funakoshi insegnavano kata leggermente differenti. Tralasciando le modifiche pensate da Itosu sensei per il Karate da insegnare ai bambini (es. eliminazione delle tecniche a mano aperta), che furono isegnate solo da Hanashiro, la maggioranza delle variazioni fu introdotta solo presso lo Shihan gakko, dove insegnava Yabu. Anche questo è logico, se pensiamo che gli insegnanti che furono formati all’interno di quell’istituto scolastico avrebbero poi dovuto insegnare anche il Karate nelle varie scuole di Okinawa.
 
Ecco che quindi Yabu sensei insegnò l’uso del neko ashi-dachi / ukiashi-dachi al posto della posizione “originale”, sia nei Pinan che negli altri kata. Insegnò, inoltre, una versione alterata dei kata Gojushiho, Passai (vedi articoli Il Passai di Miyagi Hisateru e Il Passai di Kotake Ieshiro), Kusanku (vedi articolo Il Kusanku di Miyagi Hisateru) e, probabilmente, Naihanchi. Gojushiho poiché esso, tramandato da Toyama e da Tokuda (versione disponibile nel libro Karate Shorin-ryu: kata parte 2 ), è differente dalla “vecchia” versione, tramandata da Hanashiro; Passai poiché come dimostrato nei suddetti articoli si tratta di una versione semplificata dell’Itosu no Passai; e Kusanku per le stesse ragioni.
 
Venendo ai Pinan, dalle ricerche si è riusciti momentaneamente a trovare solo due dei cinque kata insegnati presso questa scuola, i quali risultano essere versioni semplificate di quelli che Itosu trasmise al di fuori del mondo scolatico a Chibana sensei (disponibili nel libro Karate Shorin-ryu: kata). L’evoluzione del Pinan shodan (Haian nidan) è stata già presentata in un precedente articolo, mentre ora andrò a parlare del Pinan nidan (Heian shodan). Data già l’estrema semplicità di questa forma, le modifiche non potevano esser molte. 
 
Prendiamo come riferimento esterno al mondo scolastico la versione tramandata da Chibana sensei: le caratteristiche principali sono rappresentate dalla prima tecnica, un otoshi tetsui invece che un gedan-barai; dal fatto che tutti gli tsuki siano jodan; e dal fatto che le quattro tecniche finali siano gedan-shuto. Questa versione, quindi, ha due otoshi tetsui: uno rivolto a sinistra (all’inizio) e uno a destra, eseguito dopo il gedan-barai destro.  
 
La versione tramandata da Funakoshi sensei, la quale era già una versione scolastica, invece: inizia con un gedan-barai; ha tutti gli tsuki chudan; le ultime quattro tecniche sono dei chudan shuto. Questa versione ha un solo otoshi tetsui, a destra, eseguito dopo il gedan-barai destro (video).  
 
La versione più recente, invece, fu quella insegnata da Yabu sensei: il kata è identico a quello di Funakoshi sensei (ad esclusione dell’uso di ukiashi-dachi invece di kokutsu-dachi, sebbene il nome usato sia sempre quest’ultimo), ma non ha nessun otoshi tetsui. Questa versione è descritta con immagini e didascalie nei libri Karate-do (Miyagi Hisateru, 1953) e Anata no mi o mamoru zukai setsumei Karate gokui kyohan (Kotake Ieshiro, 1955). Nella foto allegata è possibile vedere un estratto.
 
 
Con questo è stata nuovamente dimostrata la differenza tra il Karate scolastico di Itosu e il Karate che trasmetteva al di fuori delle scuole, ma è anche stata dimostrata la semplificazione dei kata scolastici nel corso del tempo, nonché la grande attenzione dedicata a coloro che avrebbero portato avanti il progetto dell’introduzione del Karate nelle scuole, cioè gli allievi dello Shihan gakko.
 
PER MAGGIORI INFORMAZIONI POTETE LEGGERE:
"Karate no buyuden - la storia eroica del Karate" (clicca qui)
 
"Karate Shorin-ryu: kata parte 2" (clicca qui)

 
"Karate Shorin-ryu: kata" (clicca qui)
 

"Karate Shorin-ryu: L'eredità delle guardie del re di Okinawa" (clicca qui)

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"La leggenda dei maestri di Karate di Okinawa. Biografie, curiosità e misteri"  (clicca qui)

"Manuale del Karate e del Kobudo di Okinawa" (gratis qui)