L’EVOLUZIONE DI PINAN SHODAN PRESSO LO SHIHAN CHUGAKKO

Articolo a cura di Emanuel Giordano

Il kata Pinan shodan, noto in alcuni stili giapponesi come Heian nidan a causa della riforma di Funakoshi sensei, è una forma molto diffusa e praticata. Insegnato sia all’interno che all’esterno dell’ambiente scolastico da parte di Itosu sensei e dei suoi allievi, ha subito alcune trasformazioni nel tempo, le quali sono state fortunatamente documentate e tramandate a noi. 
 
Chibana Choshin sensei rappresenta il lignaggio di Itosu all’esterno del mondo del Karate scolastico, e la sua versione del kata Pinan shodan (disponibile nel secondo volume dell’Enciclopedia del Karate Shorin-ryu in vendita qui  https://www.amazon.it/dp/1727770811) è oggi presente nelle scuole fondate dai suoi allievi. Ad esclusione della versione della scuola Kyudokan, la quale è stata probabilmente modificata da Higa Yuchoku sensei, le versioni delle scuole Shidokan, Shubukan, Shorinkan, ecc, corrispondono tutte. 
 
All’interno del mondo scolastico, invece, troviamo una vera e propria evoluzione della forma, la quale fu tramandata anche da due dei più importanti allievi di Itosu: Yabu Kentsu e Hanashiro Chomo. Essendo che quest’ultimo non insegnò allo Shihan Chugakko, ma all’Okinawa Prefectural First Middle school (nota anche come Okinawa Prefectural Daii ichi Junior High school), trasmise una versione ulteriormente semplificata del kata, la quale conservò però alcuni elementi della forma più vecchia.
 
Venendo allo Shihan Chugakko, come ho accennato, è possibile fare una vera e propria ricostruzione dell’evoluzione di questo kata, sia grazie all’abbondante presenza di documenti, sia grazie ai lavori svolti da altri “colleghi”. I maestri che prenderemo in esame sono Funakoshi Gichin, Yabiku Motoku, Toyama Kanken e Miyagi Hisateru. Di Funakoshi sappiamo che imparò l’insieme dei kata scolastici grazie al corso rapido di un anno, e non tramite la frequentazione del corso completo che si tenne allo Shihan Chugakko a partire dal 1906 (https://ryukyu-bugei.com/?p=1219); Yabiku studiò dal 1905 al 1910, avendo quindi a disposizione quattro anni su cinque per studiare sotto la guida di Itosu sensei e Yabu sensei; Toyama frequentò il corso negli stessi anni di Tokuda Anbun, e cioè dal 1906 al 1911, avendo quindi la possibilità di studiare cinque anni su cinque; lo stesso vale per Miyagi, il quale però frequentò l’istituto molto più tardi, e cioè dal 1911 al 1916. Da ciò si può facilmente dedurre che tutti questi maestri, in realtà, studiarono poco sotto la guida di Itosu (e Yabu), in comparazione con gli allievi considerati suoi eredi, in ordine cronologico: Yabu, Hanashiro e Chibana. (Fonte: Una leggenda vivente di Okinawa: Choshin Chibana dello Shorin-ryu Karate-do; disponibile in italiano in Karate no buyuden – la storia eroica del Karate https://www.amazon.it/dp/B08TYJNYSP).
 
 
Osservando l’immagine allegata all’articolo, possiamo partire da quella che possiamo considerare la foto della versione più vecchia, quella di un gruppo di allievi di Yabiku sensei. Da ciò che si nota, sebbene si tratti di un gruppo di probabili principianti (le posizioni e le tecniche non sono identiche), la posizione adottata è quella che oggi è comunemente nota come shiko-dachi, sebbene a volte si usino altri termini. Questo si può dedurre anche dal fatto che anche un’altra versione di un allievo anziano di Itosu sensei utilizza questa posizione, sto paralando della versione di Hanashiro sensei, la quale come ho detto, sebbene semplificata, ha mantenuto alcuni elementi, tra cui la posizione delle gambe (https://ameblo.jp/motoburyu/entry-12597534882.html). Altri elementi di questa versione degni di nota sono: l’uso del soto-uke per il braccio avanzato, il palmo della mano che effettua jodan-uke rivolto completamente verso il basso, e il gomito totalmente sollevato. La posizione del palmo nel jodan-uke rispecchia quella utilizzata anche da Hanashiro, il che ci permette di ipotizzare che fosse la posizione adottata in una delle prime versioni di questo kata.
 
La seconda versione è quella di Funakoshi. Si nota immediatamente che alcuni elementi sono cambiati, in particolare la posizione delle gambe (per maggiori informazioni clicca qui) e quella del braccio più avanzato. Quest’ultima modifica non trova riscontro in nessun’altra versione, e quindi caratterizza il Karate di Funakoshi e dei suoi allievi. Potrebbe quindi trattarsi di una modifica sperimentale poi abbandonata, o di una variazione ideata dallo stesso Funakoshi per ragioni sconosciute. Altra variazione che non trova risconto in altre versioni è la posizione del palmo della mano che esegue jodan-uke, totalmente ruotato all’esterno. Rispetto alla versione presa precedentemente in esame, rimane invece inalterata la posizione del gomito del braccio che esegue jodan-uke. Funakoshi, ovviamente, era molto più anziano di Yabiku, ma avendo seguito il corso rapido di un anno, è probabile che abbia imparato quaesta forma negli stessi anni, o poco dopo.
 
La terza versione che esamineremo è quella di Toyama, il quale era un anno più giovane di Yabiku. In questa versione, rispetto alla prima, viene variata la posizione in ukiashi-dachi/nekoashi-dachi, viene abbassata la posizione del gomito del braccio che esegue jodan-uke (chiudendo maggiormente il fianco), ma viene mantenuta la posizione del palmo del braccio alzato, sebbene con un angolazione apparentemente meno accentuata.
 
L’ultima versione è quella di Miyagi, il quale frequentò l’istituto magistrale 6 anni dopo Yabiku e 5 dopo Toyama. La posizione del corpo è pressoché identica alla precedente, ad esclusione del fatto che il palmo della mano che effettua il jodan-uke è orientato leggermente all’esterno. In questo, però, differisce dalla versione Funakoshi, dove tale rotazione è totale. 
 
La versione di Hanashiro, come ho già detto, venne invece insegnata a praticanti più giovani, i quali frequentavano un’altro istituto scolastico. Di conseguenza, negli ultimi anni, Itosu decise di semplificarla, eliminando le tecniche a mano aperta e sostituendole con tecniche a mano chiusa (fonte qui). Concludendo vorrei anche far notare che, come si evince dalla ricostruzione fatta, mentre Hanashiro continuò ad insegnare una vecchia versione del kata (ad esclusione della suddetta modifica operata negli ultimi anni da Itosu), Yabu continuò a modificare  i kata nel corso degli anni. Tuttavia, sebbene grazie alla testimonianza di Miyagi riportata in Karate-do (confermata anche dal suddetto articolo di Chibana) sappiamo che era Yabu a portare avanti gli insegnamenti, mentre Itosu si limitava a effettuare alcune correzioni di tanto in tanto, non si può stabilire con certezza se tali modifiche provenissero da uno o dall’altro. La tendenza degli ultimi anni ha portato a pensare che Yabu fosse molto conservatore e che non amasse troppo i Pinan, ma i documenti raccolti dimostrano invece che apportò diverse modifiche in vari kata, cambiando anche le posizioni e le tecniche. La famosa frase a lui attribuita, riportata da Gima nel 1986: “Se hai tempo di praticare i Pinan, fai piuttosto Kusanku”, ammesso che sia veritiera, potrebbe tranquillamente riferirsi all’ultima versione del Kusanku scolastico, kata che come abbiamo visto nel precedente articolo (vedi qui) fu insegnato proprio allo Shihan Chugakko da Yabu, ma non dal suo successore Tokuda.
 
PER MAGGIORI INFORMAZIONI POTETE LEGGERE:
"Karate no buyuden - la storia eroica del Karate" (clicca qui)
 
"Karate Shorin-ryu: kata parte 2" (clicca qui)

 
"Karate Shorin-ryu: kata" (clicca qui)
 

"Karate Shorin-ryu: L'eredità delle guardie del re di Okinawa" (clicca qui)

"Storie di Okinawa: spiriti, magia e leggende dell'isola giapponese" (clicca qui)

"La leggenda dei maestri di Karate di Okinawa. Biografie, curiosità e misteri"  (clicca qui)

"Manuale del Karate e del Kobudo di Okinawa" (gratis qui)