RAPPORTI TRA IMPERO CINESE E IL REGNO DELLE RYUKYU (OKINAWA) - PARTE 7, ARISTOCRAZIA ACCADEMICA

Articolo a cura di Emanuel Giordano

Seguito della PARTE 6.

Prima di passare alla missione d'investitura successiva, quella del 1808, vorrei parlare dell'aristocrazia accademica, una delle classi amministrative del Regno delle Ryukyu. Le famiglie dell'aristocrazia accademica erano suddivise geograficamente in quattro gruppi: Shuri (capitale del regno), Kume-mura (villaggio fondato nel 1392 dal re Satto per ospitare gli immigrati cinesi), Naha (città del porto commerciale) e Tomari (altra città portuale). Oggi sono tutti quartieri di Naha (Kume è situato dietro i Fukushu-en, mentre Tomari è ancora nei pressi del porto), ma all'epoca erano città separate, fra le quali erano posti piccoli villaggi, i quali sono diventati anch'essi quartieri di Naha. Queste famiglie potevano vantare un lignaggio d'elitè ed un'istruzione di prim'ordine, e per questi motivi i loro membri erano chiamati ad occupare tutte le mansioni amministrative, ed i ruoli di spicco del regno. 
 
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IL KAFU
Abbiamo parlato di lignaggio, inteso come albero genealogico, ma in che senso? Nel regno esisteva una distinzione tra le persone, tra i possessori di uno specifico lignaggio (系持 chiimuchi/keimochi; possessori di lignaggio), e i comuni cittadini che non potevano né vantare una discendenza, né un cognome (無系 mukei; senza lignaggio), ma come provare alle altre persone di esser appartenenti alla prima categoria?
Grazie al 家譜 kafu (scusate l'assonanza con una tipica battuta). Il kafu, noto anche come 系図 keizu, era un registro scritto in 漢文 kanbun (una forma di giapponese antico, scritta con un ricco uso di kanji e che utilizza le regole grammaticali cinesi), sul quale erano riportati tutti i lignaggi delle famiglie, la città di origine, nonché il cursus honorum dei vari individui (inclusi eventuali viaggi in Cina, a Satsuma o ad Edo), che fu istituito nel 1670 da Sho Shoken (sebbene potrebbe esser già esistita in precedenza una forma rudimentale dello stesso). Nel 1689 venne istituito un ufficio addetto a questo registro (il keizuza), il cui primo amministratore fu il principe Sho Kotoku (尚弘徳, noto anche come 東風平王子朝春 Kochinda oji Choshun), quinto figlio di Sho Shitsu (尚質) e fratello giovane del re Sho Tei (尚貞), il quale fece registrare 687 famiglie principali, più 36 famiglie appartenenti a branche derivate/secondarie. Di queste famiglie, molte avevano nomi in comune, perciò nel registro appaiono 479 cognomi in stile cinese. Una copia di questi documenti veniva appunto conservata nel registro, mentre un'altra era consegnata alla relativa famiglia con tanto di timbro reale. A partire dal XVIII° secolo il registro iniziò ad esser rielaborato sulla base del modello cinese, e poiché i cognomi in stile giapponese erano legati ai feudi delle famiglie (e spesso cambiati), le genealogie iniziarono a esser registrate secondo il nome di famiglia in stile cinese, raggruppando tutti quelli che erano all'interno di un determinato munchu (門中, dentro le porte), cioè che condividevano lo stesso cognome. Venne inoltre aggiunta una distinzione tra le famiglie principali (大宗, da zong), e quelle appartenenti a branche secondarie (小宗, xiao zong). 
 
I COMPITI DELL'ARISTOCRAZIA ACCADEMICA
Di cosa si occupavano i membri di queste famiglie? Come abbiamo già detto, si occuvano di ricoprire i ruoli amministrativi del regno, ma non tutte le posizioni erano accessibili a tutti. Le posizioni di maggior rilievo, infatti, erano occupate dai membri dell'aristocrazia accademica di Shuri e Kume-mura (tra queste, le più importanti venivano sempre occupate dai membri di Shuri), mentre quelle di minor rilievo venivano assegnate ai membri dell'aristocrazia accademica di Naha e Tomari. Tra le famiglie principali di Kume-mura troviamo Sai (蔡), Tei (鄭), Tei (程), Rin (林), Kin (金), e Ryo (梁), mentre una delle più importanti di Naha era la  Bai (貝), nota anche come Fukuchi ke/ Fukuji ke (福地家). Il massimo ruolo a cui poteva aspirare un membro dell'artistocrazia accademica di Naha era quello di Omonogusuku osasu-no-soba, cioè responsabile dell'Omonogusuku 御物城 (magazzino ed armeria reale, situato su di un'isola a Naha), mentre altri ruoli potevano includere posizioni come yokome (ispettore) di Naha; il ruolo di  satUnushi di Naha (那覇里主); segretario (hissha) o amministratore presso l'Oyamise (親見世), lo Shinoboseza (仕上世座), o presso lo stesso satunushi; come Satoza oyako o Satoza bujo (responsabili delle importazioni e delle esportazioni dello zucchero); Ufunitii bujo (responsabile di ciò che riguarda le navi); responsabile dello Shinoboseza (仕上世座);  o posizioni presso l'ufficio dello Zaiban bugyosho (在番奉行), il funzionario residente di Satsuma-han (薩摩藩) a Naha; ecc. Alcune di queste posizioni erano svolte assieme ad un membro dell'aristocrazia accademica di Shuri, a livello paritario. Venne poi aggiunto il ruolo di segretario di Kume-mura, in precedenza accessibile solamente all'aristocrazia accademica di Kume-mura.
 

Lo Zaiban bugyosho con il suo seguito per le strade di Naha.
 
ARISTOCRAZIA ACCADEMICA E SAMURAI
Spesso si faceva riferimento all'aristocrazia usando il kanji 士 (shi), che secondo la tradizione confuciana significa studioso-gentiluomo. In Giappone questo kanji veniva invece usato per riferirsi alla casta dei samurai (i quali ci tenevano ad apparire come dei colti studiosi-gentiluomini), questo ha causato quindi un po' di confusione da parte dei ricercatori. Molti imbattendosi in questo kanji in uso presso il Regno delle Ryukyu hanno creduto che anche lì ci fosse una casta samurai, e che quindi l'aristocrazia accademica fosse una classe guerriera al pari dei samurai giapponesi. A complicare il tutto c'è l'uso errato del termine samuree, usato come un'okinawanizzazione della parola "samurai" per descrivere l'aristocrazia accademica del regno. In verità, sebbene il regno avesse ovviamente una forza armata, l'aristocrazia accademica era molto simile alla casta degli studiosi-burocrati tipici dell'Impero cinese e della tradizione confuciana, e quindi da ciò si può dedurre che fosse molto più vicina al modello cinese rispetto che a quello giapponese.
 
NASCITA E FORMAZIONE
 
Ogni nuovo nato facente parte dell'aristocrazia accademica doveva esser registrato presso l'ufficio noto come okumiza, a prescindere dal fatto che fosse un maschio o una femmina. Qui gli veniva inoltre assegnato un nome d'infanzia (童名 warabina). Secondo il regolamento, la registrazione doveva avvenire entro e non oltre 17 giorni dalla nascita, e se qualora i genitori avessero tardato alla registrazione presentando in ritardo i dovuti documenti (生子證文 shoshi shomon), sarebbero stati puniti con l'incarcerazione presso un tempio (terairi) o con un'ammenda in denaro. 
 
I bambini venivano educati dall'età di 7/8 anni fino ai 14/15 anni in una delle 21 scuole del villaggio (mura gakkojo) a Naha, Tomari o Shuri, dove studiavano i classici confuciani, il "Classico dei tre caratteri" ed "I ventiquattro paragoni della pietà filiale", oltre ad altri classici (queste scuole fungevano anche da ufficio amministrativo locale. Per riportare un esempio, all'epoca della caduta del regno la scuola di Wakasa-machi aveva un capo docente, 82 studenti, un nakadori e due hissha). Quando il ragazzo aveva circa 15 anni, i genitori, insieme al resto del nucleo familiare (ichimon) ed al relativo gruppo di famiglie (kumiju 與中), presentavano una richiesta di permesso per eseguire il katakashira yui, un rituale di iniziazione all'età adulta, durante il quale al ragazzo veniva effettuata un'acconciatura da adulto e assegnato un nome adulto (nanori), nonché un grado (ikai) di livello molto basso (子 shi o 仁屋 niya).
 

CONTINUA...

Per maggiori informazioni potete leggere:
"Karate Shorin-ryu: kata parte 2" (clicca qui)

 
"Karate Shorin-ryu: kata" (clicca qui)
 

"Karate Shorin-ryu: L'eredità delle guardie del re di Okinawa" (clicca qui)

"La leggenda dei maestri di Karate di Okinawa. Biografie, curiosità e misteri"  (clicca qui)

"Manuale del Karate e del Kobudo di Okinawa" (gratis qui)