ROHAI (MEIKYO): UN ALTRO AIRONE SULLA ROCCIA?
Articolo a cura di Manuel Vignola
Il kata Rohai (“visione di un airone”, conosciuto anche come Lohai) è una forma storicamente conosciuta nella corrente del Tomari-te di Okinawa e come di consueto, parlando di kata, la sua storia ci è per lo più ignota e confusa.
Di certo, come già per Wankan (kata con il quale potrebbe avere un legame), sappiamo ciò che ci dice Nagamine, il quale lo imparò da Kodatsu Iha, il quale a sua volta lo ha imparato da Kosaku Matsumora. Secondo alcune fonti, costui lo avrebbe imparato dai suoi Maestri (alcuni dicono Kishin Teruya, che lo avrebbe insegnato anche a Oyadomari), secondo altre potrebbe averlo inventato lui stesso (infatti è noto anche come Matsumora Rohai oltre che come Tomari Rohai). Il nome Lohai (con cui è anche conosciuto) potrebbe essere un rimando al Luohan Quan, ossia lo “stile del Pugno del Monaco”, il che vorrebbe dire che si riallaccerebbe a questo stile. Ciò implicherebbe che, o la forma è antica e proviene dalla Cina, oppure chi l’ha insegnata a Matsumora praticava quello stile, ma come è stato detto prima, è una delle teorie. Un altro dato certo, seppur esiguo, ci viene da Chokki Motobu, il quale ci dice nel suo libro “Watashi no Karate Jutsu”, che prima dell’abolizione del Regno delle Ryukyu (periodo tra il 1872-1879) i kata Wanshu e Rohai erano praticati solo nell’area di Tomari; con tutta probabilità, anche se è possibile li abbia imparati in gioventù, non li praticava né li tramandava, poiché la posizione uchi ashi dachi /neko ashi dachi per lui non era funzionale al suo modo di combattere. Le fonti su Kosaku Matsumora ci dicono che tra i suoi Maestri vi era un eremita/naufrago cinese (la cui storia verrà approfondita in seguito), a cui sono stati attribuiti più nomi, talvolta storicamente improbabili (Anan, Chiang Nan, Chinto ecc), che avrebbe insegnato, oltre a Kosaku stesso, anche ad altri artisti marziali (Oyadomari, Matsumura, ecc). Rohai potrebbe essere una delle forme insegnate da questo enigmatico cinese (che potrebbe aver praticato lo stile del Monaco o lo stile della gru. Infatti, secondo lo storico Tetsuhiro Hokama, Rohai potrebbe essere stato introdotto dalla famiglia dell’esperto di gru bianca To Daiki, la cui figura sarà approfondita in altro articolo), oppure Kosaku Matsumora potrebbe aver elaborato il kata sulla base degli insegnamenti ricevuti da costui (un altro kata che avrebbe origine da questo cinese sarebbe Chinto, ed effettivamente i due kata hanno moltissime somiglianze, tra cui la caratteristica posizione su una gamba sola, sagi ashi).
Hohan Soken del Matsumura Seito Shorin-ryu, nella sua intervista (dando per scontato che sia stata ben compresa e tradotta correttamente), dice chiaramente che tra i suoi kata vi sarebbero tre Rohai (Ge, Chu e Jo), mentre in un noto video (clicca qui) apparirebbe mentre esegue il Matsumora Rohai con alcune variazioni. O Soken ha introdotto questi tre kata (o questo kata) da altri maestri (es. il suo amico Chibana, allievo ed erede di Itosu), e quindi non apparterebbero, nonostante le sue dichiarazioni, al suo stile famigliare; o suo zio Nabe potrebbe aver introdotto il Rohai di Tomari modificandolo; oppure Sokon Matsumura, se si da per assodato che l’eremita cinese sia lo stesso che avrebbe insegnato a Kosaku Matsumora, potrebbe aver imparato anche questa forma, ed averla adattata al suo stile, trasmettendo quindi un Rohai simile alla versione di Tomari (e infatti le differenze non sono molte), ma adattato ai principi del suo stile (anche se come detto prima, Motobu ci dice che questo kata nel fine '800 era praticato solo nell’area Tomari, e Matsumura era di Shuri).
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Certo la situazione è tutt’altro che chiara, perché gli allievi di Soken non insegnano tre Rohai bensì uno. Tra l’altro le versioni, sebbene simili, presentano delle differenze tra l’una e l’altra, poiché i vari allievi di Soken studiavano anche con altri Maestri, i quali potrebbero aver trasmesso delle versioni differenti del kata, oppure ognuno la praticava in modo consono all’applicazione che intendeva trasmettere (pratica usuale ad Okinawa). Ad ogni modo, oggi la maggior parte degli studiosi ritiene improbabile che Sokon Matsumura praticasse questo kata.
Rohai è uno dei kata dell’area Tomari insegnati anche da Anko Itosu. Da chi potrebbe averlo imparato? Abbiamo quattro opzioni:
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se il kata non è stato creato da Kosaku Matsumora, potrebbe averlo imparato da Gusukuma di Tomari con cui ha studiato a lungo.
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Se l’eremita cinese era lo stesso che gli avrebbe trasmesso il famigerato kata Channan, potrebbe avergli trasmesso anche questo kata.
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Se il kata è una creazione di Matsumora, potrebbe averlo imparato da lui, con il quale aveva ottimi rapporti.
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Se Sokon Matsumura lo insegnava, potrebbe averglielo trasmesso lui.
Itosu avrebbe profondamente rimaneggiato il kata, creandone tre versioni, Rohai shodan, nidan e sandan, tramandate nello Shito-ryu di Kenwa Mabuni. Nello Shito-ryu si insegna anche il Matsumura Rohai, anche se molti storici (tra cui A. Quast) credono sia la versione di Matsumora che, per un errore di traduzione, al posto di Matsumora venne tradotta Matsumura (nella lingua di Okinawa entrambi i nomi sono pronunciati Machimura). Il kata è stato stato introdotto da alcuni allievi anziani di Mabuni, i quali studiarono anche con altri Maestri okinawensi, come Nagamine, nel secondo dopoguerra.
Si ritiene che ad “importare” il kata sia stato Teruo Hayashi, oppure probabilmente Ryusho Sakagami, che avrebbe introdotto (secondo alcuni storici) anche il Wankan. Una cosa sembra certa, ed emerge dalle opere di Kenwa Mabuni stesso (in cui elenca i kata del suo stile): lui conosceva i tre Itosu Rohai, ma non il Matsumora Rohai, anche se uno dei suddetti allievi anziani potrebbe averglielo insegnato in tarda età.
Nel moderno Shotokan, sebbene il nome Rohai non sia conosciuto, si pratica un kata denominato Meikyo (“specchio rilucente”), tra l’altro il kata preferito da Masatoshi Nakayama. Questo kata sarebbe il risultato di una fusione, e successivo rimaneggiamento, dei tre Itosu Rohai in un unico kata, probabilmente compiuta a cavallo tra gli anni ‘20-‘30 da Gigo Funakoshi più che da Gichin Funakoshi, che gli avrebbe cambiato il nome come sua consuetudine (specchio potrebbe essere un richiamo a uno dei tre tesori nazionali del Giappone; potrebbe essere un riferimento alla prima tecnica del kata; potrebbe significare il continuo perfezionamento del kata tramite la pratica, così come la lucentezza dello specchio aumenta man mano che lo si pulisce). Gichin potrebbe aver trasmesso i tre kata al figlio (essendo stato studente di Itosu, oppure il Matsumora Rohai avendo studiato anche con Kodatsu Iha), o il figlio (Gigo) potrebbe averli appresi dallo Shito-ryu durante uno dei viaggi di studio al Dojo di Mabuni.
La corrente di Tetsuhiko Asai avrebbe introdotto anche le altre due forme di Itosu Rohai come Meikyo nidan e sandan (ovviamente modificate pesantemente, in accordo con i principi della scuola Shotokan); Hirokazu Kanazawa invece avrebbe apportato solo una modifica nella ripetizione delle tecniche (ove la versione “tradizionale” prevede due serie di parate medie, lui una l’ha cambiata in alta).
Rohai è praticato in una sola versione anche nel Wado-ryu, Hironori Otsuka probabilmente lo ha imparato da Mabuni, con cui ha studiato a lungo, se non da Funakoshi; anche il Chito-ryu ha due versioni di Rohai (dai e sho), si crede siano un’invenzione di Tsuyoshi Chitose basate sullo stile della gru bianca (anche se circola la voce, molto probabilmente infondata, che una versione gli sia stata trasmessa da Kanryo Higaonna, tuttavia nessun altro studente suo lo trasmise, perciò è molto poco credibile), è presente nel Gensei-ryu di Seiken Shukumine e in altri stili okinawensi e coreani, che hanno versioni introdotte da Okinawa o dal Giappone, e modificate.
Versione Matsumura Seito Shorin-ryu: video
Versione Matsubayashi-ryu: video
Versione Shito-ryu (Matsumura, o meglio, Matsumora): video
Versione Shito-ryu (Itosu): Shodan video , Nidan video e Sandan video
Versione Shotokan (Kanazawa): video
Versione Wado-ryu: video
Per maggiori informazioni potete leggere:
"Karate Shorin-ryu: L'eredità delle guardie del re di Okinawa" (clicca qui)
"La leggenda dei maestri di Karate di Okinawa. Biografie, curiosità e misteri" (clicca qui)
"Manuale del Karate e del Kobudo di Okinawa" (gratis qui)