KOKUTSU-DACHI, NEKOASHI-DACHI E UKIASHI-DACHI: LE MODIFICHE DI FUNAKOSHI

Articolo a cura di Emanuel Giordano

PREMESSA
Come già noto, Funakoshi sensei apportò diverse modifiche al Karate che importò in Giappone “continentale”. Nel corso degli anni furono modificate posizoni, kata, tecniche e principi, con il duplice tentativo di rendere più semplice ed appetibile l’arte marziale okinawense da parte dei giapponesi, e di far assimilare il Karate al Budo giapponese. Ovviamente questa è una semplificazione di una questione più complessa, ma rende bene l’idea. Avendo Funakoshi realizzato diversi libri, articoli e filmati nel corso degli anni, è abbastanza semplice analizzare i cambiamenti che vennero apportati al suo Karate, come abbiamo già visto con diversi articoli, tra cui quello relativo al kata Naihanchi (Tekki).
 
Come è possibile riscontrare dal suo primo libro, Ryukyu Kenpo Tode (1922), Funakoshi importò a Tokyo un Karate composto per la maggior parte dai kata insegnati da Itosu sensei, in particolare quelli che venivano insegnati allo Shihan Chugakko di Okinawa. Non a caso troviamo i cinque Pinan, i tre Naihanchi, Passai dai, Kusanku dai, Chinto, Jitte, Jion, Seisan e Wanshu (gli ultimi due, in realtà, furono molto probabilmente appresi da altre fonti). Tuttavia, rispetto a ciò che a oggi conosciamo dei kata insegnati presso la suddetta scuola, manca il Gojushiho. Inoltre, in confronto al curriculum di kata tramandati da Itosu sensei, mancano diverse forme! Concentrandoci anche solo sui kata tramandati successivamente da Chibana sensei ed altri allievi del celebre maestro, mancano infatti i kata Passai sho e Kusanku sho, i quali vennero successivamente importati molto probabilmente dal Karate di Kenwa Mabuni sensei (per approfondire clicca qui). Sebbene questo argomento verrà approfondito in futuro, era necessario fare questa premessa per creare il giusto paragone tra il Karate di Funakoshi e quello degli altri allievi di Itosu sensei. 
 
UKIASHI-DACHI (per approfondire clicca qui)
Nello Shorin-ryu si usa una posizione che viene chiamata sia ukiashi-dachi, sia nekoashi-dachi (da non confondere con il nekoashi-dachi Goju-ryu/Shito-ryu). 
 
 
La posizione è leggermente più lunga e alta rispetto all’omonima, i piedi formano un angolo più aperto (90° circa), e le anche sono in più libere di muoversi. La posizione, inoltre, è più dinamica e meno statica, inquanto grazie all’uso delle gambe e alla variazione del baricentro permette di modificare la propria distanza dall’avversario senza dover necessariamente muovere i piedi (video). Un’altra grande differenza è la posizione del tallone anteriore, molto più bassa rispetto al nekoashi-dachi Goju-ryu / Shito-ryu. Inizialmente si insegna a tenerlo sollevato 2-3 cm dal suolo, ma con il tempo questo spazio si riduce anche a pochi millimenri. In alcuni casi, la posizione può velocemente trasformarsi in uno “shiko-dachi”, abbassando totalmente il piede anteriore, flettendo leggermente di più le gambe e distribuendo il peso al 50% su ambo i piedi (anzicché 70% dietro e 30% davanti). Qualcuno avrà già notato che è quasi identica a due posizioni che Funakoshi mostra in Rentan Goshin Tode-jutsu (1925): kokutsu-shisei (che nello Shorin-ryu non esiste) e neko-ashi. Per approfondire lo studio delle posizioni, i principi e le tecniche usate nello Shorin-ryu: "Karate Shorin-ryu: l'eredità delle guardie del re di Okinawa".
 
I CAMBIAMENTI DI FUNAKOSHI

 

Per quanto riguarda i cambiamenti di Funakoshi sensei, dobbiamo partire sempre dalla sua prima opera: Ryukyu Kenpo Tode. In questo libro troviamo una sola posizione con il peso distribuito sulla gamba posteriore, che Funakoshi chiama kokutsu-shisei, mettendola in contrapposizione a zenkutsu-shisei. Dal disegno non si capisce se il tallone sia o meno sollevato, e nella descrizione non viene minimamente menzionato (si ringrazia Maurizio Barattieri per l’aiuto nella traduzione). Del neko-ashi, invece, non vi è traccia. Nel 1925 viene pubblicato Rentan Goshin Tode-jutsu, che spesso viene identificato semplicemente come una versione migliorata del primo testo, le cui matrici erano andate distrutte nel gran terremoto del Kanto (関東大震災Kanto daishinsai), avvenuto nel 1923. Tuttavia, come già visto nell’articolo “NAIHANCHI DI KYAN E FUNAKOSHI: NUOVE RIVELAZIONI”, in realtà tra i due documenti esistono differenze a livello tecnico. 
 
 
Per quanto riguarda l’argomento di questo articolo, è da notare la comparsa di una posizione in più rispetto al precedente testo: il neko-ashi. Come è facilmente intuibile dalla posizione delle gionocchia, delle anche e dei piedi, non si tratta del neko-ashi dell’attuale Karate JKA / “Shotokan” (il quale è il nekoashi-dachi Goju-ryu/Shito-ryu), ma si tratta del neko-ashi dello Shorin-ryu, anche se il tallone è leggermente più alto di quanto dovrebbe. É difficile comprendere il perché di questa differenza tra i due testi, i quali sono stati pubblicati a distanza di soli 3 anni l’uno dall’altro. Funakoshi forse usava la posizione con il tallone appoggiato per addestrare i principianti, per poi introdurre l’altra con il progredire del livello tecnico dei praticanti? Rispondere a questa domanda è complicato, cionondimento bisogna sottolineare che in JKS / Shotokai il kokutsu-dachi è insegnato con il tallone sollevato di qualche millimetro dal suolo, sebbene negli ultimi decenni tale pratica sia stata abbandonata da alcuni praticanti.
 
A complicare tutto c’è la foto che accompagna la descrizione del kokutsu-dachi pubblicata su Karate Nyumon (1943), dove il tallone è sollevato, rendendola quasi identica al neko-ashi Shorin-ryu. In questo libro sono spiegate solo tre posizioni: zenkutsu-dachi, kokutsu-dachi e kiba-dachi (che sostituisce la precedente naihanchi-dachi). Da notare anche il cambiamento di terminologia tra -shisei 姿勢 e -dachi (tachi) 立 nelle prime due posizioni, nonché la comparsa di Yoshitaka / Gigo Funakoshi nelle foto. Ricapitolando: in questo libro neko-ashi scompare e kokutsu-dachi viene eseguita con il tallone leggermente sollevato. Per quanto riguarda questo punto sembrerebbe un riavvicinamento allo stile Shorin-ryu, dove non esistono le due posizioni (una col tallone abbassato e una col tallone sollevato), ma ce n’è soltanto una. Questo libro avrà diverse edizioni, ma anche in quella pubblicata nel 1988 dalla Kodansha Int., sulla quale si basa la traduzione italiana, viene mostrata una posizione (più profonda e lunga) col tallone leggermente sollevato. Le edizioni moderne di questo libro sono curate dalla JKS, ma la versione originale del 1943 fu curata da Gichin e Gigo Funakoshi.
 
Infine abbiamo gli attuali Karate JKA (Shotokan) e JKS (Shotokai), i quali su questo punto contrastano. Nel Karate JKA troviamo infatti il kokutsu-dachi con il tallone abbassato, e il nekoashi-dachi dello Shito-ryu/Goju-ryu al posto di quello fatto da Funakoshi; nel Karate JKS troviamo il kokutsu-dachi con il tallone sollevato, e nessun nekoashi-dachi (ad esclusione di un movimento simile nell’ultimo passaggio del kata Hangetsu). Per dovere di cronaca, bisogna dire che in JKS si usa però il nekoashi-dachi nel kata di Bo Shushi no kon.
 
PER MAGGIORI INFORMAZIONI POTETE LEGGERE:
"Karate no buyuden - la storia eroica del Karate" (clicca qui)
 
"Karate Shorin-ryu: kata parte 2" (clicca qui)

 
"Karate Shorin-ryu: kata" (clicca qui)
 

"Karate Shorin-ryu: L'eredità delle guardie del re di Okinawa" (clicca qui)

"Storie di Okinawa: spiriti, magia e leggende dell'isola giapponese" (clicca qui)

"La leggenda dei maestri di Karate di Okinawa. Biografie, curiosità e misteri"  (clicca qui)

"Manuale del Karate e del Kobudo di Okinawa" (gratis qui)